Nubifragio Padova, Zaia firma lo stato di crisi
Un weekend di meteo impazzito ha devastato Padova e dintorni: il nubifragio che ha colpito la città di Padova sabato 21 luglio è stato seguito domenica 22 da una forte grandinata. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha firmato domenica la dichiarazione di stato di crisi per il Comune di Padova e le aree del padovano colpite dal nubifragio. E anche per lunedì 23 fino alle ore 14 rimane l’allerta meteo: il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile della Regione ha dichiarato infatti lo stato di attenzione per possibile criticità idrogeologica in alcune aree del Veneto e in particolare i bacini idrografici Alto Piave (Belluno), Piave Pedemontano (Belluno e Treviso), Po-Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige (Rovigo e Verona),Basso Piave-Sile-Bacino Scolante in Laguna (Venezia, Padova, Treviso), Livenza-Lemene-Tagliamento (Venezia e Treviso).
Protezione civile, 150 volontari subito in azione
«Pur nelle difficoltà di un evento molto impattante – afferma Zaia – gli interventi di soccorso da parte della Protezione Civile veneta sono stati pronti ed efficaci. Per questo ringrazio tutti i volontari che si sono prodigati e il mio Assessore Gianpaolo Bottacin». L’assessore spiega che «la conta dei danni è ovviamente ancora in corso e, mano a mano che arriveranno le segnalazioni da parte degli enti locali, il decreto verrà aggiornato con il loro inserimento. L’efficienza dei soccorsi ha dimostrato come il Veneto disponga di un sistema di protezione civile all’avanguardia in Italia. In questo caso, 150 volontari sono entrati in azione dopo appena 30 minuti, operando in sinergia con i Vigili del Fuoco. A tutti va il mio riconoscente ringraziamento».
Nubifragio Padova, ottanta alberi divelti
Solo sabato si sono registrate oltre 160 chiamate ai Vigili del Fuoco, principalmente per la caduta di alberi e allagamenti ai piani terra e ai seminterrati. I 150 volontari della Protezione Civile sono intervenuti con un’organizzazione operativa suddivisa in 30 squadre. Nella giornata di venerdì sono caduti qualcosa come 35 millimetri di acqua nei venti minuti iniziali della tempesta, i venti hanno superato i cento chilometri all’ora di velocità, ottanta alberi sono caduti.
L’assessore all’ambiente del comune di Padova Chiara Gallani ha fatto il punto della situazione dopo il maltempo: «Il forte temporale che si è abbattuto nel tardo pomeriggio di venerdì non ha causato gravi danni nella città di Padova, danni che invece si sono registrati nell’Alta Padovana con numerosi alberi caduti. Abbiamo costantemente monitorato l’evoluzione della situazione, io personalmente in contatto con i miei tecnici di Settore, le centrali operative della Polizia Locale e dei Vigili del Fuoco in stretta collaborazione con AcegasApsAmga, raggiungendo immediatamente i luoghi in cui si registravano problemi alle alberature».
«In particolare – spiega Gallani –, è caduto un frassino stradale in via Comino, che era colpito da una carie interna non visibile dall’esterno. Questa è stata la situazione più rilevante a causa del danneggiamento di due pali dell’illuminazione che hanno interrotto la linea elettrica. Dopo il temporale abbiamo pulito l’area e stamattina all’alba i tecnici AcegasApsAmga hanno provveduto alla sostituzione dei pali danneggiati e sono riusciti a ripristinare l’erogazione dell’energia elettrica entro le ore 12, anziché entro sera come l’entità del danno aveva fatto prevedere».
«È caduta anche una robinia di non importanti dimensioni in via 4 novembre, senza causare danni – prosegue Gallani –. Abbiamo registrato anche una serie di rami spezzati e caduti in via Cernaia, via Pioveghetto, Vlacovich e Ravenna. In ultimo sulla bretella di Brusegana per l’immissione in corso Australia alcuni rami pericolanti sono stati tagliati e ammucchiati dai Vigili del Fuoco. Abbiamo già organizzato i lavori di asporto, e eseguito quelli più urgenti».
Cento lampioni fuori uso
A quanto riporta AcegasApsAmga, l’attività di ripristino partita nella notte fra sabato e domenica va avanti su tre fronti: illuminazione pubblica, servizi ambientali e servizi idrici. Per quanto riguarda l’illuminazione, circa 40 gli interventi svolti da tre squadre, di cui la metà hanno riguardato la messa in sicurezza di cavi e pali dell’illuminazioni abbattuti o pericolanti in diversi punti della città di Padova. Quattro cabine di media tensione sono state messe in sicurezza, mentre sono circa cento i punti luce fuori servizio, localizzati a macchia di leopardo in tutta la città. Le attività di ripristino dureranno circa un paio di settimane.
Per quanto riguarda i servizi ambientali, la pulizia delle strade e la pulizia delle caditoie ostruite da foglie e ramaglie ha visto impegnate 15 persone, fra squadre del Comune e squadre AcegasApsAmga, coadiuvate da spazzatrici e altre attrezzature per la rimozione del fogliame. Anche in questo caso le attività di ripristino completo delle caditoie impiegheranno due settimane. Altre 15 persone sono state impegnate per lo svuotamento e la pulizia dei numerosi sottopassi allagati, con l’aiuto di autobotti e altre attrezzature idrovore. I sottopassaggi più critici sono stati quello di via Danoli e di via Capitello. Ora tutti risultano nuovamente agibili.
Foto: Parco Milcovich a Padova dopo il nubifragio, di SìAmo Arcella, via Facebook