Ex popolari venete, Intesa Sanpaolo congela il fondo per gli azionisti

I soldi ci sono, ma per ora non si muovono: è questa in sintesi la posizione di Intesa Sanpaolo sul fondo sociale da cento milioni per gli ex azionisti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza che hanno perduto una parte dei loro risparmi. La conferma è arrivata ieri (23 maggio 2018) a Roma, nel corso di un incontro con le associazioni dei consumatori sul nuovo piano industriale del gruppo: Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei Territori, ha comunicato che il plafond è stato congelato in attesa di sviluppi in tribunale. «Intesa – si legge nella nota diffusa dalla banca – si vede costretta, suo malgrado, a sospendere l’iniziativa».

Il nodo del processo

Dietro alla decisione c’è l’incertezza sul ruolo di Intesa Sanpaolo nel processo su Veneto Banca: il gup di Roma infatti aveva permesso alle parti civili la chiamata in causa del gruppo che ha inglobato le due ex popolari venete, ma nel frattempo il processo è stato trasferito a Treviso e si attende un pronunciamento in tal senso. La speranza è che Treviso segua l’esempio di Vicenza nel processo su Bpvi, che ha già escluso ogni responsabilità di Intesa. Solo dopo aver scongiurato ogni rischio la banca potrebbe procedere all’erogazione del plafond, che avverrà nel giro di un anno e prevede un ristoro massimo di 15 mila euro per clienti con reddito annuo lordo non superiore a 30 mila euro e patrimonio immobiliare non superiore a 15 mila euro.

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