Lovato Gas chiude a Vicenza, a casa 90 lavoratori. Sciopero della Fiom
La Lovato Gas, storica azienda vicentina fondata nel 1958 e che produce valvole e impianti gas soprattutto per il settore automotive, chiude lasciando a casa 90 lavoratori. Lo comunica la Fiom Cgil che ha indetto uno sciopero di otto ore per oggi 14 settembre 2017 e non esclude l’occupazione dello stabilimento che sorge in strada Casale a Vicenza.
Dal 2008 Lovato Gas è stata acquisita dal Gruppo Landi Renzo, che ieri ha annunciato l’intenzione di interrompere la produzione nel sito berico. «Ci chiediamo se i dividendi dei soci sono più importanti della vita e del futuro delle persone – afferma Morgan Prebianca della Fiom Cgil Vicenza -. A quanto pare la Borsa e la finanza italiana contano più dei lavoratori, le loro famiglie, e del prodotto».
Oggi è previsto un incontro fra sindacato e vertici aziendali. «Non escludiamo di occupare l’azienda e porteremo la nostra protesta all’esterno della fabbrica, coinvolgendo la città di Vicenza» dice Prebianca che parla di «decisione unilaterale e improvvisa da parte del Gruppo che chiude un’azienda da sempre fiore all’occhiello e che negli ultimi anni, a differenza degli altri siti produttivi, ha sempre registrato il fatturato in attivo e avanzamento tecnologico».
Interviene anche il segretario generale della Cgil di Vicenza, Giampaolo Zanni: «Mi sono occupato personalmente fino a due anni fa della Lovato Gas. Ho conosciuto lavoratori, lavoratrici e dirigenti, tutte persone con grande passione del proprio lavoro e con grande spirito di squadra, convinti che tutto questo potesse garantire futuro all’azienda, occupazione e reddito. Per questo è inaccettabile quanto sta accadendo, ovvero la chiusura di un’azienda per ragioni a noi non note e che nulla hanno a che vedere con i temi della produttività, qualità ed efficienza».
Landi Renzo dismette: la scelta nel piano industriale
La decisione di chiudere il sito vicentino è scritta nero su bianco nel piano industriale di Landi Renzo, pubblicato sul sito del gruppo: «La razionalizzazione del network produttivo segue le linee strategiche di realizzazione dei centri produttivi di eccellenza, sfruttamento di alcune facilities produttive esistenti in Paesi a basso costo e utilizzo di siti produttivi prossimi ai clienti – si legge nel piano –. La Polonia è stata così individuata come centro di eccellenza per i prodotti OEM, mentre India e Iran per il prodotto After Market-CNG. Il sito produttivo di Reggio Emilia viene confermato quale centro di eccellenza per i componenti core dell’intero portafoglio prodotti (come iniettori, rail, ECU, ecc.). Pertanto le attività produttive a Vicenza e i siti produttivi di Romania e Pakistan verranno dismessi; i siti produttivi di Argentina e la joint venture produttiva in India saranno oggetto di analisi per successive azioni».