Ricerca: gli ERC Starting Grants premiano 6 progetti di università venete

I ricercatori di università venete fanno incetta degli ERC Starting Grants 2017, i ricchi finanziamenti che annualmente lo European Research Council assegna a ricercatori emergenti per progetti di ricerca “di frontiera”. Fra i 19 grant che sono stati assegnati a ricercatori di università italiane (qui l’elenco completo), ben sei sono di università venete: tre dell’Università di Padova, due per Ca’ Foscari e uno per l’Università di Verona. Il finanziamento ai progetti permetterà di istituire gruppi di ricerca e perseguire idee innovative.

Elisa Cimetta (di Vittorio Veneto), Alessandro Metlica (di Sacile) e Manuele Faccenda sono i ricercatori dell’ateneo patavino che hanno ottenuto gli ERC Starting Grants 2017. Studieranno rispettivamente il comportamento del neuroblastoma, un tumore pediatrico molto aggressivo, l’encomiastica repubblicana dei secoli XVI-XVIII e simulazioni computerizzate per capire la dinamica interna terrestre. Comportamento del Neuroblastoma, un tumore pediatrico molto aggressivo, encomiastica repubblicana dei secoli XVI-XVIII e simulazioni computerizzate per capire la dinamica interna terrestre l’oggetto delle loro ricerche.

Per l’Università Ca’ Foscari di Venezia Enrica De Cian si è aggiudicato un finanziamento per un progetto di ricerca intitolato “Energy use for Adaptation”, mentre Emiliano Fiori ha ottenuto un grant per il suo progetto “The Intercultural Dissemination of Greek Christian Thought in Syriac and Arabic in the First Millennium CE”.

Federico Giusfredi è il ricercatore dell’Università di Verona vincitore di un finanziamento per il progetto “Pre-Classical Anatolian Languages in Contact”.

Il rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto commenta la tripletta padovana: «Un Ateneo come il nostro, che crede e cresce grazie alla scienza e alla capacità di proporre ricerche di altissima qualità non può che essere entusiasta della notizia che tre vincitori dei prestigiosi starting grants dell’European Research Council facciano parte della nostra grande comunità. Il fatto che siano progetti di ambiti diversi conferma, ancora una volta, una delle grandi forze dell’Università di Padova: la multidisciplinarietà dei saperi. Un ambiente con eccellenze in tantissimi campi, come il nostro, permette una contaminazione di idee, uno scambio culturale che porta frutti e risultati concreti. Faccio a nome mio e di tutta l’Università i complimenti a Elisa, Manuele ed Alessandro: il loro risultato inorgoglisce tutti noi».

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