BpVi e Veneto Banca, c'è il decreto: liquidazione e 17 miliardi dallo Stato

La soluzione alla crisi delle banche venete arriva con un decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri domenica 25 giugno 2017: per Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca scatta la liquidazione coatta amministrativa e lo Stato stanzia 5,2 miliardi di euro a debito per garantire il passaggio delle due ex popolari a Intesa Sanpaolo – che si è offerta di rilevarne la “polpa” per 1 euro – mantenendo l’operatività. Ma considerando le garanzie mobilitate dallo Stato, fino a un massimo di 12 miliardi, il conto complessivo per le casse pubbliche levita fino a 17 miliardi di euro.

Leggi il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale

La via d’uscita in extremis si era resa necessaria dopo che il 23 giugno la Banca Centrale Europea aveva dichiarato le due banche venete in condizione di dissesto.

Per BpVi e Veneto Banca salvagente dello Stato

Gli aiuti di Stato ammontano a 4 miliardi 785 miliardi di euro, per «mitigare l’effetto della liquidazione sul territorio grazie alla continuità dell’accesso al credito da parte delle famiglie e delle imprese» ma anche per gestire i «processi di ristrutturazione delle banche in liquidazione». Tradotto: con quei fondi Intesa potrà portare avanti gli esuberi per snellire il personale di BpVi e VB.

A questi si aggiungono 400 milioni «quale fair value delle garanzie prestate dallo Stato sugli impegni delle banche in liquidazione, per un ammontare massimo di circa 12 miliardi di euro». Le risorse arrivano dal fondo “salvarisparmio” di 20 miliardi di euro, costituito con il decreto legge n. 237 del 23 dicembre 2016, incrementate di 300 milioni di euro per l’anno 2018.

Il decreto legge consente al Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta della Banca d’Italia, si legge nel comunicato stampa del governo, di «sottoporre le due banche a liquidazione coatta amministrativa, disponendo altresì la continuazione dell’esercizio dell’impresa», di «prevedere la cessione dell’azienda bancaria o di rami di essa ad un acquirente», e infine di «effettuare misure di sostegno pubblico a sostegno della cessione».

Arrivano i commissari

La Banca d’Italia ha nominato i commissari liquidatori per le due banche: in entrambi i casi c’è Fabrizio Viola, ex ad di Banca Popolare di Vicenza e già nel cda di Veneto Banca.

I commissari liquidatori di Veneto Banca sono l’avvocato Alessandro Leproux, l’avvocato e professoressa Giuliana Scognamiglio e Fabrizio Viola. Il comitato di sorveglianza è formato dagli avvocati Franco Benassi, Giuseppe Vidau e Andrea Guaccero.

In Banca Popolare di Vicenza i commissari sono Claudio Ferrario, l’avvocato e docente Giustino Di Cecco e Fabrizio Viola. Il comitato di sorveglianza è formato da Maria Elisabetta Contino, Francesco De Santis e Raffaele Lener.

Bankitalia: “Garantiti risparmiatori e creditori senior”

Che cosa cambia per i clienti e i risparmiatori? In una nota laBanca d’Italia afferma che «l’intervento assicura la tutela di tutti i risparmiatori e dei creditori senior. Il citato Decreto Legge prevede inoltre misure di ristoro per titolari di strumenti finanziari subordinati retail».

Tali misure sono specificate più nel dettaglio nella nota del Consiglio dei ministri: «Per i creditori subordinati delle banche che siano investitori al dettaglio è previsto un meccanismo di ristoro analogo a quello previsto dal decreto legge n. 59 del 2016. Come in quel caso, le prestazioni sono a carico del “Fondo interbancario di tutela dei depositanti”». Si tratta del “decreto banche” che ha stabilito il salvataggio dei quattro istituti falliti Banca delle Marche, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di risparmio di Ferrara e CariChieti.

Per quanto riguarda i clienti, scrive Bankitalia, questi «non subiscono alcuna conseguenza da questo passaggio: gli uffici e gli sportelli delle banche saranno regolarmente aperti e pienamente funzionanti; tutte le operazioni bancarie potranno essere effettuate senza variazioni, ma sotto la responsabilità di Intesa Sanpaolo S.p.A.».

Diverso il discorso per Banca Intermobiliare (del gruppo Veneto Banca) e Farbanca (del gruppo Banca Popolare di Vicenza), che «non sono state acquisite da Intesa Sanpaolo» scrive la Banca d’Italia, e che dunque «continuano la loro operatività in maniera ordinata, assicurando la continuità dei rapporti in essere con la clientela».

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