Dagli scarti vegetali all'energia: Hbi è la startup trevigiana dell'anno
Hbi è la Startup trevigiana dell’anno. E l’azienda che trasforma gli scarti vegetali in energia ha vinto anche il premio messo in palio da Ascotrade. Foodracers, marketplace attivo già in 16 città, che mette in relazione i clienti che vogliono ordinare a domicilio con i racers, disposti a ritirare dal ristorante e consegnare i piatti a casa, è stata invece l’idea che più ha convinto i presenti al Sant’Artemio, vincendo così il premio del pubblico. I verdetti sono arrivati oggi, venerdì 26 maggio, all’interno della giornata centrale dei Treviso Innovation Days, organizzati da Blum e Cattolica Assicurazioni. Le dieci imprese innovative, selezionate da una giuria di esperti sulle 30 candidature arrivate, si sono sfidate dalla mattina alla sera il 26 maggio al complesso Sant’Artemio per aggiudicarsi il premio Startup Trevigiana dell’Anno. Il vincitore ha così portato a casa il primo premio: 2.500 euro messi a disposizione dall’associazione Alumni dell’Università Ca’ Foscari. Per le tre startup finaliste (oltre a Hbi anche Beon Solutions e Zulu Medical) inoltre finanziamenti a tasso agevolato messi a disposizione da Banca della Marca.
Premio Startup trevigiana dell’anno: ecco chi ha vinto
HBI sfrutta la tecnologia di conversione idrotermica (HTC) per trasformare substrati vegetali di scarto ad alto tenore di umidità, quali ad esempio i sottoprodotti dell’industria alimentare, in materiale chiamato Greenpeat. Il processo utilizzato è di tipo termochimico e prevede il trattamento di residui biodegradabili attraverso una tecnologia ad alta efficienza, estremamente veloce e a zero emissioni. Considerato il suo contenuto energetico, molto più alto rispetto al materiale in ingresso, Greenpeat può essere utilizzata in sostituzione ai comuni combustibili solidi (quali il carbone fossile) o può essere pellettizzata tal quale, o in miscela con residui legnosi. Greenpeat può essere anche utilizzata in impianti di cogenerazione, per la produzione di energia termica e vapore. Il modello di businesssi basa sulla commercializzazione di impianti customizzati, applicabili sia alle industrie agroalimentari, che alle aziende di gestione dei rifiuti.
Foodracers è nata nell’ottobre 2015 a Treviso ed è presente in 16 città Italiane. È un marketplace che mette in relazione i clienti che vogliono ordinare cibo a domicilio con i racers, gli addetti che ritirano gli ordini dal ristorante per consegnarli ai clienti. I racers anticipano l’importo del menu per conto del cliente e sono quindi incentivati a consegnare nei tempi richiesti e nel miglior stato possibile il cibo. Il raggio di copertura è molto ampio (5 km) in modo da poter raggiungere zone difficilmente accessibili dai concorrenti in bicicletta. Ad oggi i numeri generati sono: 18 città attivate, 70.000 consegne effettuate, 30.000 utenti iscritti, 300.000 euro di fatturato, 1.500.000 euro di fatturato movimentato, 450 ristoranti convenzionati.