Film, lavoro, robot e rifugiati: come sarà Working Title Film Festival 2

Robot e richiedenti asilo, il lavoro dei designer e quello della fabbrica che spicca per la sua assenza, prime visioni internazionali e giovani registi da tutto il mondo ospiti a Vicenza per cinque giorni, dal 27 aprile al 1° maggio 2017. È il programma in sintesi di Working Title Film Festival, festival del cinema del lavoro, che torna con una seconda edizione dallo spiccato taglio internazionale.

Due film in prima visione europea, cinque in prima visione italiana, otto in prima visione veneta, tre in prima vicentina e uno in prima visione assoluta: in tutto sono 20 le opere che saranno proiettate e presentate da registi internazionali nei cinque giorni di festival al Cinema Primavera. Di questi, 17 fanno parte del concorso internazionale che vedrà la premiazione la sera del Primo maggio, festa dei lavoratori.

Proprio il lavoro è il filo rosso tematico che connette un programma ricco, che coinvolge tre spazi della città. Oltre al Primavera, infatti, altri eventi sono ospitati dal Polo Giovani B55, sede di due dibattiti il 27 e 28 aprile, e da Exworks sede di un’installazione video e di una festa. Il programma completo e dettagliato è pubblicato in un catalogo di 40 pagine distribuito gratuitamente e sul sito http://www.workingtitlefilmfestival.it.

Programma cronologico | Catalogo in pdf | Indice dei film | Dibattito / Platforms: come piattaforme web e robot cambiano le forme del lavoro | Dibattito / Richiedenti asilo, rifugiati e lavoro | Exhibition / Abstract: The Art of Design | WTFF2 Party | Cerimonia di premiazione | Giuria | Partner

L’iniziativa è stata presentata a Palazzo Chiericati, sede del Museo Civico di Vicenza, dal vicesindaco e assessore alla crescita del Comune di Vicenza Jacopo Bulgarini d’Elci, dalla direttrice artistica Marina Resta e dal vicepresidente dell’associazione Lies Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale Giulio Todescan.

«La seconda edizione del festival – ha dichiarato Bulgarini d’Elci – apre in modo deciso lo sguardo su quanto accade nel mondo. Non solo in relazione alla cinematografia e all’attività di giovani talenti, ma anche rispetto al tema stesso della rassegna, ovvero il lavoro. Riflettere su come esso muta, in particolare in questo occidente in cui ciò che si fa fino ad oggi ha definito anche chi si è, è cruciale per aiutarci ad affrontare i profondi cambiamenti in atto e a immaginare soluzioni per correggerne le storture».

Il programma dei film al Cinema Primavera

L’evento, promosso dall’associazione Lies Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale in collaborazione con l’assessorato alla crescita del Comune di Vicenza e con la direzione artistica della filmmaker Marina Resta, rispetto all’edizione d’esordio del 2016 presenta la novità di un concorso internazionale: 17 film sono stati selezionati fra 54 candidati: 9 provengono dall’Italia, 2 dal Belgio, 2 dalla Germania, uno a testa da Olanda, Grecia, Giappone e Canada. Nessun limite di genere né di durata: 13 documentari, 2 film di finzione, uno di animazione e un ibrido fra documentario e animazione. Ben 11 le registe donne su un totale di 26 registi, e una forte attenzione alle opere prime e alla “fucina” delle scuole di cinema europee: 22 registi su 26, pari all’85%, sono under 35.

«I film in concorso raccontano con linguaggi diversi il mondo del lavoro contemporaneo – ha spiegato la direttrice artistica Marina Resta –. Un mondo in cui la fabbrica, emblema del lavoro novecentesco, é sempre meno presente, in cui la crisi economica, sociale e identitaria e il tratto predominante, in cui le persone non smettono di cercare creativamente nuove prospettive».

Maquinaria Panamericana

Maquinaria Panamericana di Joaquin Del Paso (Messico, 2016)

Sono inoltre in programma 3 film fuori concorso: Maquinaria Panamericana, film di apertura del festival la sera del 27 aprile, opera prima del messicano Joaquin Del Paso (seconda visione italiana dopo la premiére al Torino Film Festival), e Refugee in Italy e Cittadini del nulla di Razi Mohebi e Soheila Javaheri, registi rispettivamente afghano e iraniana, che vivono e lavorano da rifugiati politici a Trento, a cui è dedicato un omaggio la sera del 28 aprile. Il festival non si limiterà a portare sullo schermo opere mai viste a Vicenza. Ben 21 fra registi e produttori saranno ospiti in città e presenteranno in prima persona i propri film, dialogando con il pubblico e dando vita a un’atmosfera di autentico scambio culturale e artistico.

Le proiezioni si terranno tutte al Cinema Primavera (via Ozanam 11), giovedì 27 e venerdì 28 aprile in orario serale (alle 21), sabato 29, domenica 30 e lunedì 1° maggio fin dal pomeriggio (con tre fasce orarie: 16.30, 19 e 21). Il biglietto d’ingresso costa 5 euro, con la possibilità di abbonamento a 10 ingressi (38 euro) e a 5 ingressi (19 euro). Il Primo maggio alle 21 andranno in scena le premiazioni. La giuria, formata dai registi Razi Mohebi, Soheila Javaheri e Francesco Clerici, dalla giornalista di Alias/il manifesto Maria Grosso e dalla critica cinematografica Chiara Zanini, assegnerà due distinti premi: uno per il migliore fra i 7 film “lunghi” (sopra i 50 minuti di durata), e uno per il più bello fra i 10 “corti” (sotto i 50 minuti).

Working Title Film Festival 2, i premi

Foto Camilla Martini

Il premio consiste in un oggetto di artigianato digitale ideato e realizzato ad hoc dal FabLab Dueville. Un riconoscimento speciale, il Premio Campo Lungo, sarà offerto da Coldiretti Vicenza al film che, fra quelli in concorso a tematica “verde”, meglio racconta il lavoro nell’agricoltura, nella pesca, nell’allevamento, e il rapporto fra il lavoro e l’ambiente naturale.

Infine, la sera del Primo maggio saranno proiettati i documentari cortometraggi realizzati dagli studenti della classe 5D del Liceo Artistico a indirizzo audiovisivo e multimediale Boscardin, al termine di un laboratorio di linguaggio audiovisivo sul cinema documentario curato da Marina Resta da gennaio ad aprile 2017.

Robot e rifugiati: i dibattiti al Polo Giovani B55

Due i dibattiti in programma, entrambi al Polo Giovani B55 (contra’ Barche 55) e ad ingresso gratuito, riconosciuti dall’Ordine dei Giornalisti per la formazione professionale.

“Abbiamo scelto, nei due dibattiti in programma, di guardare al lavoro da due punti di vista di frontiera. – ha precisato il vicepresidente dell’associazione Lies Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale Giulio Todescan – Da un lato la frontiera tecnologica dell’automazione, che sta rivoluzionando molti settori e generando grandi opportunità, ma anche ripercussioni negative sull’occupazione. Dall’altro la frontiera superata da chi, richiedente asilo, raggiunge l’Italia e l’Europa per costruirsi una nuova vita, aspirando a trovare un lavoro dignitoso. Un incontro tutt’altro che facile, fra gli ostacoli delle normative e il rischio di cadere in una condizione di clandestinità di fatto quando la domanda di asilo viene respinta”.

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò

Platforms. Come piattaforme web e robot cambiano le forme del lavoro” è la tavola rotonda in programma giovedì 27 aprile alle 18.30. L’impatto della robotizzazione e delle piattaforme digitali sul lavoro, messo in luce anche in Italia dai casi Uber e Foodora, sarà discusso da Riccardo Staglianò, giornalista de “La Repubblica” che presenterà il suo libro Al posto tuo. Così web e robot ci stanno rubando il lavoro (Einaudi, 2016), Alessia Camera, digital marketing manager vicentina che vive e lavora a Londra e collaboratrice di “Wired”, Maurizio Busacca, cultore della materia in Critical Management Studies all’Università Ca’ Foscari e PhD student allo IUAV, mentre a moderare sarà il giornalista Giulio Todescan.

Venerdì 28 aprile sempre alle 18.30 è la volta di “Richiedenti asilo, rifugiati e lavoro. Cineasti, giornalisti e operatori sociali a confronto, per scardinare i luoghi comuni”, una discussione fra operatori sociali,

Grands Travaux, Olivia Rochette, Gerard-Jan Claes, Belgio, 2016, 101′, uno dei film in concorso

Grands Travaux, di Olivia Rochette e Gerard-Jan Claes (Belgio, 2016), uno dei film in concorso

richiedenti asilo, registi e giornalisti sulle questioni, legate a doppio filo, dei richiedenti asilo e del lavoro. I relatori sono: Anna Bertrand (rete SenzaAsilo, Torino), Arouna Camara (richiedente asilo, servizio civile presso Arci Servizio Civile, Vicenza), Enrico Ferri (giornalista, Associazione Articolo 21), Soheila Javaheri (regista e montatrice, rifugiata politica a Trento), Razi Mohebi (regista e attore, rifugiato politico a Trento) e Lara Scantamburlo (progetto Sulla Soglia, Vicenza).

Durante l’incontro sarà in esposizione un reportage fotografico di Mara Scampoli su Casa Don Gallo di Padova, realizzato nell’ambito del progetto L’infinito viaggiare.

Netflix, designer e party a Exworks

Lo spazio Exworks (strada Pasubio 106/G) propone la visione in loop di 8 documentari prodotti da Netflix dal titolo “Abstract: The Art of Design”, che raccontano le idee e le vite lavorative di altrettanti creativi contemporanei: l’illustratore Christoph Niemann, il fotografo Platon, la grafica Paula Scher, il designer di scarpe Tinker Hatfield, quello di auto Ralph Gilles, l’architetto Bjarke Ingels, la designer di interni Ilse Crawford, la scenografa Es Devlin. I film saranno proiettati in loop dal 27 al 29 aprile, in orario 10-12.30 e 15.30-19.30.

La sera di sabato 29 aprile a partire dalle 22 Exworks ospita WTFF Party: dj della serata sarà Entalpia, artista vicentino e cofondatore del progetto RUA reviving underground ambient, che unisce ricerca musicale e culto del vinile nei suoi set dalle sonorità disco, techno con influenze acid e detroit.

I partner

Working Title Film festival è organizzato da Lies Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale in partnership con Cinema Primavera, Polo Giovani B55, Arci Servizio Civile Vicenza, Exworks. Il festival è fra i progetti vincitori del bando SILLUMINA – Copia privata per i giovani, per la cultura (2016) promosso dalla SIAE e dal MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. L’iniziativa gode del patrocinio e del contributo del Comune di Vicenza. È realizzato con il contributo di Cassa di Risparmio del Veneto, Combinazioni srl, Coldiretti Vicenza, Cooperativa Sociale Insieme, Drunken Duck, Cgil Vicenza. Si avvale dei partner tecnici Hotel De La Ville, Vicenza Film Commission, Veneto Film Network, FabLab Dueville, Serimab, Loison. I media partner sono Veneto Economia, Radio Popolare Verona, A Nordest di che, This is not art – Questa non è arte. In collaborazione con Laboratorio di Storia Orale LabOr – DiSSGeA Università di Padova, IIS Boscardin Liceo Artistico Vicenza.

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