Apprendistato, assunzioni in crescita fra gli artigiani

L’apprendistato torna a crescere come canale d’accesso al mercato del lavoro nel 2016. Nei primi undici mesi dell’anno le assunzioni con apprendistato in regione Veneto sono arrivate a 27.224 unità, con un aumento di 2.945 unità, pari al +21,9%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un aumento che sembra direttamente collegato all’esaurirsi delle politiche di decontribuzione del lavoro a tempo indeterminato adottate dal governo in parallelo con il Jobs Act. Facendo tornale l’apprendistato “appetibile” per gli sgravi che consente. Sono 75 i giovani che ogni giorno entrano nel mondo del lavoro grazie all’apprendistato, secondo una ricerca di Confartigianato Veneto.

L’apprendistato è molto utilizzato dalle imprese artigiane rispetto alle altre imprese: lo utilizzano per l’8% delle assunzioni previste, 3 punti in più del 5% del totale delle aziende. In Veneto nel 2015 sono 52.166 gli apprendisti, di cui il 55,8% sono uomini e il 44,2% sono donne. Gli apprendisti rappresentano l’11,8% dei dipendenti con meno di 35 anni posizionando il Veneto al quinto posto della speciale classifica delle regioni a maggiore vocazione per l’apprendistato dopo Umbria (15,0%), Marche (13,6%) e Liguria e Toscana (entrambe con il 12,0%). Mentre in valore assoluto, con 15.558 apprendisti in imprese artigiane, pari a quasi un terzo (29,8%) del totale, la nostra regione risulta seconda dietro alla Lombardia. A livello provinciale tre venete rientrano nelle prime 20 per incidenza maggiore di apprendisti totali sui dipendenti under 35 anni: si tratta di Vicenza (con il 13,3%), sedicesima, Padova (13,0%), diciottesima e Treviso, ventesima (12,7%).

«Il ritorno alla crescita delle assunzioni – commenta il presidente regionale Agostino Bonomo – avviene dopo che le politiche di decontribuzione del lavoro a tempo indeterminato, oltre ad avare l’effetto positivo di ridurre la pressione fiscale sul costo del lavoro, hanno determinato uno ‘spiazzamento’ del contratto di apprendistato. Nel 2015, infatti, le assunzioni effettuate con questa tipologia di contratto, sempre in Veneto, sono crollate del 14,6% rispetto all’anno precedente. In termini cumulati il totale degli apprendisti assunti negli ultimi undici mesi ritorna e supera, quello dei primi nove mesi del 2014».

Nei primi undici mesi del 2016 sono 10.015 i contratti di apprendistato trasformati a tempo indeterminato, con un rapporto di 36,8 trasformazioni ogni 100 contratti di apprendistato attivati nel periodo, un dato superiore alla media nazionale che si ferma a 34,9%; il rapporto fu molto elevato nel 2015 e arrivò a 51,2 trasformazioni a fronte di 100 nuovi apprendisti. Nello stesso periodo la variazione netta dei rapporti di lavoro in apprendistato – data dalle attivazioni al netto di trasformazioni a tempo indeterminato e di cessazioni – ritorna in positivo, con un saldo di 2.945 unità in controtendenza rispetto alla riduzione netta di 3.942 dello stesso periodo del 2015 e ampiamente superiore all’incremento di 1.613 registrato nei primi 11 mesi del 2014.

«Sicuramente l’apprendistato gode oggi di un vantaggio competitivo per le agevolazioni contributive che reca con sé –afferma Bonomo –, unico contratto con reali sgravi contributivi. Si sta infatti spegnendo l’eco degli incentivi previsti dal jobs act progressivamente ridotti e, dal 1 gennaio 2017, è stato abrogato l’istituto della mobilità, togliendo così alle imprese la possibilità di assumere sulla base di quanto previsto dalle norme precedenti, disoccupati che portavano con sé una notevole dote di sgravi contributivi. Va anche detto che la contrattazione regionale dell’artigianato veneto ha supportato il rilancio di questo istituto: si è previsto un supporto alla formazione dell’apprendistato professionalizzante attraverso una specifica prestazione di Ebav destinata alle imprese; si è provveduto, unica regione nell’ambito dell’artigianato a livello nazionale, a disciplinare l’apprendistato duale introducendo una primalità tramite Ebav legata al rendimento scolastico; si è regolamentato sulla base di principi di equità la possibilità di assumere con contratto di apprendistato professionalizzante i disoccupati che godono di ammortizzatori sociali (Naspi). Insomma un rilancio anche favorito da notevole impegno delle parti sociali nel Veneto».

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