Fiera di Padova, Geo non paga l'affitto di gennaio: "Solo per verificare i conti"

Geo spa, la società che gestisce gli spazi della fiera di Padova e che ne ha da poco presentato il piano di rilancio, ha comunicato a Fiera Immobiliare la sospensione del pagamento dell’affitto del mese di gennaio 2017. Il motivo? La verifica dei conti e dei valori relativi ai contratti d’affitto. «Onoreremo gli impegni presi, come abbiamo sempre fatto –  spiega l’avvocato Andrea Olivi, presidente di Geo spa –. Se abbiamo comunicato a Fiera Immobiliare la sospensione del pagamento dell’affitto del mese di gennaio non è certo perché vogliamo sottrarci a quanto previsto dal contratto di affitto di ramo d’azienda».

«Tutti i canoni dovuti al 31 dicembre 2016 sono stati corrisposti – prosegue Olivi –. Se ora abbiamo assunto questa posizione è solo ed esclusivamente perché a nostro avviso si impone la necessità, anzi l’obbligo, di una ricognizione sui contratti precedenti al nostro subentro. Abbiamo ravvisato alcuni aspetti poco chiari e siamo al lavoro assieme ai legali di Fiera Immobiliare per arrivare a una verifica dei rapporti sottostanti nonché dei relativi valori economici. Mi riferisco in particolare al fatto che a seguito del conferimento dell’area destinata al Centro Congressi le modificazioni introdotte ai due contratti di locazione degli immobili con Comune di Padova e Fiera Immobiliare, funzionalmente e negozialmente collegati, non sono state riportate nel contratto di locazione commerciale siglato nel 2005. Ma molti altri sono gli aspetti su cui è necessario far luce, a partire dalla questione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie».

«Insomma – conclude Olivi –, prima di pagare chiediamo semplicemente di essere sicuri che tutte le carte “siano a posto”, come farebbe qualsiasi capofamiglia coscienzioso nel momento in cui si accinge a corrispondere l’affitto di una casa su cui vuole fondare un progetto importante di vita e di famiglia. Spiace che questa richiesta di rigore, da cui come Presidente di Geo spa e come legale non posso esimermi, sia stata interpretata come un segnale di arretramento, tanto più in un momento in cui stiamo lavorando alacremente a un progetto di rilancio che è stato accolto con favore dalle categorie economiche e farà del quartiere di via Tommaseo un centro di innovazione. Spiace anche che una comunicazione destinata a rimanere riservata sia stata divulgata dando lungo a interpretazioni fuorvianti».

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