Cinema, fondo della Regione Veneto quasi a secco. Una petizione

Venetoraccontaveneto, un gruppo di operatori del cinema ha lanciato una petizione on line su change.org per chiedere al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e a tutta la sua giunta di rifinanziare in maniera adeguata il Fondo regionale per l’audiovisivo.

In effetti il Veneto è completamente in controtendenza con l’andamento nazionale: l’investimento della Regione nel fondo audiovisivo era stato drasticamente azzerato nel 2015, quando si era passati da 500 mila euro annui del 2014 a zero, per poi risalire a 100mila euro nel 2016. Una cifra non paragonabile alle politiche di altre regioni: ad esempio, ai 14 milioni 250 mila euro del Fondo del Lazio o ai 3 milioni del Fondo pugliese, a cui si aggiungono i 150 mila del Fondo destinato ai registi pugliesi e i 200 mila per la promozione di opere audiovisive girate nella regione.

Il testo unico della cultura e il cinema

La petizione fa seguito a una serie di incontri organizzati lo scorso novembre nelle sette province venete dall’assessore al territorio, cultura e sicurezza Cristiano Corazzari, per presentare agli operatori del settore il testo unico per la cultura. «Questo tour nelle sette province venete per illustrare il disegno di legge – ha sottolineato Corazzari – rappresenta un’occasione di concertazione importante, l’avvio di una collaborazione fattiva per rendere le iniziative culturali nei nostri territori maggiormente fruibili e possibilmente in grado anche di creare valore economico».

Ma forse il provvedimento è ancora troppo vago: «Il progetto è ricco di idee condivisibili – spiega Daniele Frison, videomaker veneziano e membro del gruppo promotore della petizione – ma quello che si è descritto è un quadro generale nel quale non si è andati nello specifico della dotazione degli interventi». Tra gli oltre 180 sostenitori della raccolta firme, anche importanti esponenti del settore, tra cui la montatrice Sara Zavarise e il filmmaker Marco Zuin. La regione Veneto, nella visione dei promotori della petizione, sembra non aver capito l’importanza strategica di politiche di investimento nel settore audiovisivo e attualmente non è competitiva con le altre regioni italiane.

I fondi al cinema nelle regioni limitrofe

Molte produzioni venete infatti sono costrette a girare i loro film nelle regioni limitrofe, che al contrario del Veneto, hanno negli ultimi anni rimpinguato i propri fondi destinati all’audiovisivo. Basti pensare al Friuli Venezia Giulia, il cui Fondo regionale per l’audiovisivo è stato istituito con la Legge regionale sul cinema del 2006 e che nel 2016 ha stanziato più di 700 mila euro per sostenere lo sviluppo, la distribuzione e la formazione audiovisiva a opera di aziende del settore che hanno sede nel territorio. A questi si aggiunge anche il fondo della Film Commission FVG per la produzione di opere audiovisive girate sul territorio che quest’anno ha stanziato quasi 1 milione e 600 mila euro.

La regione Emilia Romagna invece nel 2016 ha destinato al suo fondo con 2 milioni 765mila euro, di cui 1 milione 675mila per la produzione di opere audiovisive e 1 milione e 90mila per rassegne e festival. Il Fondo provinciale gestito dalla Trentino Film Commission ha stanziato oltre 600mila euro per la prima call del 2016.

L’Alto Adige attraverso la società IDM (ex BLS) nel 2016 ha sostenuto produzioni che hanno girato sul territorio con un finanziamento di poco inferiore ai 5 milioni di euro suddivise in tre tranche. Tutto ciò si traduce in una sempre minore presenza dei territori veneti sul grande schermo, ma soprattutto in un mancato sviluppo di un comparto audiovisivo sul territorio, per non parlare delle mancate ricadute economiche dirette e indirette.

Marina Resta

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