I quotidiani online esistono: ora anche per la legge sull'editoria

Per i cittadini italiani sono pane quotidiano da quindici anni buoni, ma per lo Stato italiano i quotidiani online esistono ufficialmente solo da ieri, 4 ottobre 2016, giorno dell’approvazione in via definitiva, da parte della Camera dei deputati, della nuova legge sull’editoria (qui una scheda illustrativa). Per la prima volta una legge dello Stato identifica l’editoria digitale come settore specifico e apre dunque a prospettive di incentivi e opportunità ad hoc.

La legge era molto attesa un po’ da tutti gli attori del settore editoriale, colpito negli ultimi anni da una doppia crisi, quella generale dell’economia che ha fiaccato gli introiti pubblicitari e quella di lungo periodo dei modelli editoriali e del formato del giornale cartaceo. La perdita in termini di copie assomiglia a un’emorragia: -31% di copie vendute in dieci anni, dal 2005 al 2015, per i quotidiani veneti, come abbiamo calcolato.

Quotidiani online: le novità della legge sull’editoria

Il legislatore, tra le altre cose, è intervenuto per disporre un’aggiunta all’articolo 1 della legge 7 marzo 2001, n. 62, “Nuove norme sull’editoria e sui prodotti editoriali” che definisce i prodotti editoriali. Ai “classici” aggiunge il “quotidiano on line” e per questo «si intende quella testata giornalistica: a) regolarmente registrata presso una cancelleria di tribunale; b) il cui direttore responsabile sia iscritto all’Ordine dei giornalisti, nell’elenco dei pubblicisti ovvero dei professionisti; c) che pubblichi i propri contenuti giornalistici prevalentemente on line; d) che non sia esclusivamente una mera trasposizione telematica di una testata cartacea; e) che produca principalmente informazione; f) che abbia una frequenza di aggiornamento almeno quotidiana; g) che non si configuri esclusivamente come aggregatore di notizie». All’identikit corrisponde, per esempio, Venetoeconomia.

L’Anso, associazione nazionale stampa online, si unisce agli applausi per l’approvazione della legge. «La definizione scelta dal legislatore è esattamente quella più volte suggerita dalla nostra associazione – dice il presidente di Anso Marco Giovannelli, direttore di VareseNews -. Lo abbiamo ribadito anche nelle ultime settimane ai responsabili del Dipartimento per l’informazione e l’editoria coinvolti in una azione da parte dell’Unione Europea».

In realtà tutti – dagli editori della Fieg al sindacato giornalisti Fnsi fino all’Ordine dei giornalisti – sono in attesa dei decreti attuativi che riempiranno di polpa, e di risorse, le enunciazioni della legge. Tutti chiedono al governo di fare presto. Compresa l’Anso: «Saremo attenti a seguire il lavoro del Governo – dice Giovannelli – che è stato “delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, a predisporre uno o più decreti legislativi aventi ad oggetto la ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici, la previsione di misure per il sostegno agli investimenti delle imprese editrici e dell’emittenza radiofonica e televisiva locale, l’innovazione del sistema distributivo, il finanziamento di progetti innovativi nel campo dell’editoria presentati da imprese di nuova costituzione, nonché la previsione di misure a sostegno di processi di ristrutturazione e di riorganizzazione delle imprese editrici già costituite”. La nostra associazione in questi anni ha svolto un’importante azione con i piccoli editori e nei prossimi giorni Anso sarà protagonista di un’audizione dell’AgCom per una nuova indagine sui giornali online locali».

Foto: via Flickr

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