Italia 4.0, lettera a Renzi di Confindustria Padova, Vicenza e Treviso

Il governativo Piano Italia 4.0, che escluderebbe il Veneto dai poli di ricerca finanziati, unisce gli industriali di Padova, Vicenza e Treviso. Insieme, i tre presidenti di Confindustria Padova, Treviso e Vicenza, Massimo Finco, Maria Cristina Piovesana e Luciano Vescovi hanno firmato una lettera indirizzata al presidente del consiglio Matteo Renzi e ai ministri dello Sviluppo economico Carlo Calenda e dell’Economia Pier Carlo Padoan, alla vigilia della presentazione del Piano Italia 4.0.

È l’Università di Padova la candidata “naturale” del sistema confindustriale veneto al ruolo di competence center, sorta di hub previsto dal piano del governo che avrebbe il ruolo di facilitare il trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca a quello dell’impresa, e avrebbe per questo una corsia preferenziale per i finanziamenti. La candidatura era stata lanciata dal presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato, un asse poi rafforzato con la presa di posizione del Rettore dell’ateneo patavino Rosario Rizzuto.

Ora scendono in campo le tre territoriali venete alleate in “Sistemaperto” – Padova, Treviso e Vicenza – che chiedono che il Nord Est sia rappresentato nel piano per innervare di ricerca e sviluppo i sistemi produttivi. Così la lettera a Renzi e ai due ministri: «Le rivolgiamo la richiesta e l’auspicio che il Veneto e il Nord-Est, che rappresentano il 17% del Pil industriale e il 19% dell’export nazionali, siano inclusi tra i territori individuati per ospitare un Competence Center, un polo di ricerca e trasferimento della conoscenza, punto di riferimento per le imprese della nuova industria».

“Incomprensibile” escludere il Veneto dai competence center

«Per i ranking internazionali di eccellenza e per i titoli da “politecnico”, in particolare nei settori che il Piano Italia 4.0 individua come strategici, riteniamo che questo Centro di Competenza per il Nord-Est debba essere l’Università degli Studi di Padova, in un sistema a rete con gli altri Atenei del territorio – afferma ancora il documento –. La nostra non è una visione regionalistica, a difesa e tutela di un’area geografica circoscritta, ma una domanda e un’azione convinta per gli interessi generali del Paese e del suo sistema produttivo, della innovazione competitiva e della crescita inclusiva».

L’esclusione del Veneto e del Nord Est dalla geografia dei compentence center, scrivono i tre presidenti confindustriali, «verrebbe percepita come una incomprensibile svista e risulterebbe fortemente penalizzante per il contributo di quest’area al rilancio strutturale dell’economia del nostro Paese».

L’invito a Renzi

Infine i Finco, Piovesana e Vescovi invitano Renzi a visitare le eccellenze della ricerca veneta: «Fiduciosi che la nostra istanza, largamente condivisa dal mondo industriale, accademico e della ricerca e della rappresentanza, venga seriamente approfondita ed abbia un riscontro positivo, La invitiamo in Veneto a visitare quelle realtà industriali e dipartimenti universitari che, attraverso lo sforzo congiunto, stanno anticipando i benefici di Industria 4.0 e sono stimolo virtuoso all’emulazione competitiva».

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