La Slovenia investe sulle persone: 9 startup in scena al Demo Day
Che cosa succede quando le 9 migliori startup selezionate da un acceleratore incontrano pubblicamente giornalisti e investitori? Il Demo Day, una giornata di conoscenze ma anche di spettacolo e di festa. Sono 9 e vengono da 6 paesi diversi: 45hc.com dalla Slovenia, Bubbles dalla Francia, Drobio dalla Serbia, FruttaWeb dall’Italia, Hotailor dalla Polonia, Paperleap dall’Italia, Smartiscity dalla Slovenia, Violanto dall’Australia, WeShare dalla Francia. Sono le startup che hanno concluso la prima fase del percorso di formazione seguito a Lubiana, in Slovenia, presso ABC Accelerator. Il compito di un acceleratore è fornire a un’azienda nascente tutti gli strumenti (economici e non solo) per affermarsi sul mercato e metterla in comunicazione con chi può e vuole investire su di lei. ABC Accelerator è nato a Lubiana a marzo 2015 e in 15 mesi ha seguito 28 startup, giungendo alla terza generazione (l’ultimo Demo Day si è tenuto il 23 giugno 2016): dopo tre mesi di lavoro, le startup sono ora pronte per incontrare chi può fornire loro i capitali per fare il salto di qualità.
Prendi giovani ambiziosi con idee innovative, aggiungi la determinazione e la voglia di farcela e portali da chi ha gli strumenti per condurli al successo. A Lubiana ci sono riusciti. Il Demo Day del 23 giugno è stato un momento atteso con ansia quale coronamento di un percorso di lavoro. Le startup hanno prima incontrato e scambiato qualche parola con il pubblico nel clima informale della hall del teatro della BTC City di Lubiana, la più grande zona di vendita, commercio e intrattenimento della regione dove ha sede anche ABC Accelerator. Poi è cominciato lo spettacolo vero e proprio all’interno del teatro, con tanto di presentatore ufficiale. Sul palco si sono succeduti diversi protagonisti, intervallati da momenti di esibizione e musica.
Demo Day, lo spettacolo comincia
Per primo ha parlato Dejan Roljič, fondatore e amministratore delegato di ABC Accelerator, l’uomo che “sorride e lavora sempre”. Presentando caratteristiche e paradossi del mercato globale e il lavoro di ABC, Roljič ha detto che «senza un modello di business non c’è denaro e non c’è nemmeno la possibilità di esistere». Per questo è così importante insegnare alle aziende come elaborarlo. Inoltre «startup non significa (solo) new business»: il ruolo di un’azienda è anche quello di contribuire per quanto possibile al miglioramento collettivo. «Io cerco di fare del mio meglio per trovare soluzioni per il mondo, per renderlo più organizzato e più buono», ha detto.
Poi è stato il turno delle startup, che in un pitch di 8 minuti a testa si sono presentate, elencando le caratteristiche del proprio lavoro, a chi si rivolgono, quali sono i vantaggi rispetto agli antagonisti sul mercato e i dati di fatturato. Il pitch è uno spettacolo nello spettacolo, una performance in cui ogni aspetto è curato nel minimo dettaglio, non solo quello che si dice ma anche come lo si dice. Di cosa si occupano le startup del terzo programma di ABC Accelerator? Contenitori di ogni dimensione per trasportare merci in tutta Europa, un’app per chattare con i propri vicini, un modo per riconoscere i vestiti e gli accessori indossati dagli amici nelle foto, frutta acquistata su internet che arriva direttamente a casa, l’hotel giusto selezionato apposta per i viaggi di lavoro, una piattaforma che attraverso call for papers mette in comunicazione università e ricercatori, un modo per avere a disposizione tutte le informazioni sulla propria città e contribuire ad arricchirle, un sistema per governare e comprendere tutti i dati del commercio online, una piattaforma per condividere oggetti e servizi. Ce n’è per tutti i gusti, ma ogni azienda ha lo stesso obiettivo: dimostrare di valere e trovare chi creda in lei.
Ha in parte ripreso quanto anticipato da Roljič anche Ragnar Sass, co-fondatore della migliore startup europea b2b nel 2015, Pipedrive, invitato come ospite per raccontare la propria esperienza e motivare le startup più giovani, che ha invitato a «non mollare». Inoltre Sass ha sottolineato che i paesi piccoli dove vivono e lavorano poche persone – come Slovenia ed Estonia, da cui lui proviene – devono per forza rivolgersi al mondo esterno per avere un business. «Solo tu sai qual è il tuo destino: come puoi aiutare il mondo?». Dopo l’intervento di Sass sono stati assegnati il premio al miglior mentore, docente e partner di ABC Accelerator. Il Demo Day è poi proseguito con il pranzo. Nel pomeriggio si è tenuto invece il Pirate Summit, piccolo assaggio della “più pazza conferenza di startup del mondo”, in cui le aziende hanno tenuto altri pitch negli ambienti più familiari e informali di ABC Accelerator. I “lavori” si sono conclusi con una festa alla sera e una gita in barca sulla costa slovena il giorno dopo. Tutto questo aveva l’obiettivo di connettere più strettamente tra loro startup e investitori attraverso momenti di condivisione: l’attenzione è rivolta alle persone, vere protagoniste all’interno di ABC Accelerator. “You invest into people” è infatti il motto del Demo Day, che già guarda al futuro, con il quarto programma di accelerazione per il quale sono attualmente aperte le iscrizioni (fino al 31 luglio).
ABC Accelerator oltre i confini della Slovenia
Nel mondo in totale si contano 2mila tra acceleratori e incubatori – questi ultimi forniscono alle startup servizi ma anche spazi fisici per lavorare, e sono più concentrati sulla buona riuscita del prodotto che sulla formazione delle persone. ABC Accelerator, che vanta partner come IBM, Microsoft, AmCham, Ceed, BTC Slovenia, Cisco, fornisce un doppio servizio: alle startup, che seleziona, prepara, mette alla prova e connette con il mercato, e agli investitori, che individua, informa sulle aziende disponibili e aiuta a concludere efficacemente gli affari. L’acceleratore di Lubiana guarda al di fuori dei confini sloveni. Il 30 giugno aprirà infatti un ufficio a Monaco, che sarà in grado di mettere direttamente in comunicazione le startup con gli investitori in un mercato rivolto ad aziende che cercano più di 15 milioni di capitale e più aperto alle relazioni b2b; ad agosto sarà pronta anche una nuova sede in Silicon Valley, dove invece il mercato è più aperto alle relazioni di tipo b2c e dove le startup possono – oltre che cercare finanziamenti – seguire un programma intensivo per migliorare il proprio livello di innovazione: l’obiettivo è trasformare ogni paese grazie alle migliori novità realizzate in Silicon Valley negli ultimi 50 anni; infine, ABC Virtual platform è la prima piattaforma mobile che offre un programma di accelerazione online che dura 60 giorni (di solito invece ci vogliono 18 mesi) attraverso 4 livelli: accessibile a tutti e in ogni momento, serve a preparare la startup alla vita nell’acceleratore reale, seguita a distanza da un mentor che ne cura tutti gli aspetti. Nel 2017 è prevista un’ulteriore tappa di espansione, questa volta a Bangalore, in India, e poi ancora in Cile.
La soddisfazione delle aziende per ciò che hanno trovato a Lubiana e l’orgoglio di ABC per il successo delle sue startup suggeriscono che il sistema di innovazione sloveno è un modello che funziona. Il Demo Day si è concluso con l’invito “Now go and invest”. Non sappiamo se il denaro che verrà investito frutterà come sperato, ma sicuramente possiamo dire che il tempo dedicato a far crescere i protagonisti del Demo Day è stato speso bene.
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Rebecca Travaglini