
Venezia, il quartiere di San Francesco della Vigna tra passato e futuro: un progetto partecipato
Il Museo di Palazzo Grimani – parte dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna e tra i principali poli culturali di Venezia -, l’Associazione San Francesco della Vigna e il Convento di San Francesco della Vigna, avviano insieme e con il sostegno della Fondazione di Venezia un ambizioso progetto volto a valorizzare il patrimonio storico, artistico e sociale di uno dei quartieri più significativi della città: San Francesco della Vigna.
Il progetto verrà presentato alla cittadinanza il 14 marzo a conclusione di una speciale visita guidata tra la Salizada, la chiesa di San Francesco della Vigna con la Cappella Grimani e il convento che inizierà alle ore 17.
L’iniziativa, che pone al centro il valore delle persone come custodi attivi del patrimonio culturale, intende non solo coinvolgere il pubblico come fruitore, ma renderlo parte integrante della sua preservazione e trasmissione e si articola in tre principali attività che avranno inizio nella primavera 2025.
Viaggio nel tempo propone un percorso accessibile tra i luoghi simbolo del quartiere, accompagnato da immagini storiche e testimonianze digitali che raccontano la memoria collettiva della zona. Il laboratorio di scrittura creativa invita i cittadini a trasformare ricordi e tradizioni in racconti, promuovendo l’inclusione e stimolando la creatività. Infine, il laboratorio teatrale guidato dal collettivo Teatro di Cittadinanza di Mattia Berto darà vita a una performance aperta al pubblico, creando un’occasione di incontro e scambio intergenerazionale.
Questa iniziativa, impegno concreto che celebra il ruolo fondamentale della comunità nel mantenere vivo il cuore storico di Venezia, rappresenta un importante passo verso la riscoperta e la valorizzazione della memoria condivisa di San Francesco della Vigna, restituendo alla comunità il patrimonio culturale di un’area centrale della storia veneziana.
“Questo progetto esprime appieno il ruolo sociale del museo pubblico, che rappresenta uno dei principali orientamenti che il nuovo istituto autonomo intende sviluppare”, afferma Marianna Bressan, direttrice dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna. “In questa occasione, infatti, il Museo di Palazzo Grimani e i partner, tutti – ente finanziatore incluso – profondamente radicati nel contesto cittadino, dialogano con la comunità, ne stimolano interessi e memorie, invitano insomma a co-creare cultura, ritrovando senso di appartenenza attraverso le proprie radici. E da queste relazioni non potranno che fiorire, in prospettiva, maggiore attenzione per il patrimonio culturale e, nel presente, benessere per chi parteciperà alle numerose attività previste”.
“Il Museo di Palazzo Grimani si pone come custode del patrimonio immateriale di Venezia, creando un ponte tra la storia dei luoghi e la vita quotidiana della comunità. Con questo progetto vogliamo non solo preservare le memorie collettive, ma valorizzarle attraverso un dialogo attivo tra passato e presente. È un’iniziativa che ci consente di riconoscere il valore delle persone come autentiche protagoniste del patrimonio culturale, dando voce alle tradizioni, alle storie e alle relazioni che definiscono l’identità di San Francesco della Vigna. Il museo si fa così promotore di un approccio partecipativo e inclusivo, restituendo alla città un pezzo fondamentale della sua anima storica e sociale”, sostiene Valeria Finocchi, funzionaria storica dell’arte di Palazzo Grimani e coordinatrice del progetto.
Da sempre autentico e popolato dai suoi abitanti, ancora oggi San Francesco della Vigna riesce a conservare una forte identità locale, a dispetto di un contesto veneziano sempre meno residenziale.
Il cuore pulsante dell’area è la Chiesa di San Francesco della Vigna, un edificio di straordinaria importanza storica e architettonica, che ha avuto un legame indissolubile con la famiglia Grimani. Non solo luogo di culto ma anche simbolo della città, la chiesa fu commissionata dalla rinomata famiglia veneziana e decorata da alcuni dei più grandi artisti dell’epoca, tra cui Andrea Palladio, a cui fu affidata la progettazione della facciata da Giovanni Grimani, Patriarca di Aquileia e grande collezionista a cui si deve la fama di Palazzo Grimani come polo artistico e culturale della fine del ‘500. I Grimani, che qui trovarono sepoltura nella maestosa cappella di famiglia, hanno lasciato un segno indelebile sulla storia artistica e culturale della Venezia cinquecentesca, contribuendo a fare di San Francesco della Vigna un luogo di grande rilevanza per la città. In questo scenario, gioca un ruolo fondamentale l’Associazione San Francesco della Vigna, che da oltre vent’anni si impegna nella conservazione della memoria storica del quartiere e nella promozione di attività che coinvolgono i cittadini, siano essi residenti da generazioni o nuovi abitanti.
“Questo progetto ci sta particolarmente a cuore perché punta a costruire un archivio di ricordi che, in futuro, permetterà di comprendere cosa significava vivere in questa comunità, una delle poche rimaste autentiche nel cuore storico di Venezia”, dichiara Susanna Ampò, presidente dell’Associazione San Francesco della Vigna. “L’associazione è un luogo aperto a tutti, portato avanti da volontari che, con cuore e passione, lavorano per creare occasioni di aggregazione e socialità. Operiamo per chi vive nel quartiere, ma ci apriamo anche agli stimoli esterni, accogliendo chi desidera scoprire una Venezia vera, fatta della sua dimensione cittadina più intima e autentica.”
Il Convento di San Francesco della Vigna, altra parte attiva del programma, ha rappresentato da secoli un punto di aggregazione per la comunità locale, sostenendo progetti culturali e sociali che mantengono viva la memoria di un territorio che è riuscito a preservare la sua autenticità nel cuore di Venezia.
Fra Stefano Cavalli, già padre guardiano del Convento e Frate della Comunità di San Francesco della Vigna: “Il Convento di San Francesco della Vigna è un punto di riferimento per l’Associazione e per tutti coloro che vivono il quartiere. La sua importanza storica, architettonica, culturale e sociale ha permesso a questo luogo di preservarsi come un angolo di tranquillità e pace, sia per i veneziani sia per chi ama questa città nella sua dimensione più intima. Il progetto realizzato insieme a Palazzo Grimani e all’Associazione San Francesco della Vigna è un’ulteriore testimonianza del ruolo sociale del Convento e della sua centralità per la vita di questo quartiere.”
Per lo svolgimento dei laboratori teatrali, invece, l’iniziativa include il Teatro di Cittadinanza, partner scelto per la consolidata esperienza nel coinvolgimento attivo della comunità attraverso il teatro. Nato dalla forte convinzione che il teatro debba essere uno strumento di indagine sociale e un fatto di comunità, negli ultimi anni ha animato i luoghi della città con progetti partecipativi e percorsi di rigenerazione urbana. Il suo approccio, che coinvolge attivamente cittadini, associazioni e realtà del territorio in una pratica teatrale aperta e condivisa, si sposa perfettamente con l’idea di un teatro che non è solo rappresentazione, ma anche occasione di incontro e trasformazione sociale. La presenza del Teatro di Cittadinanza nella comunità di San Francesco della Vigna è una risorsa di valore che arricchisce il quartiere, creando legami tra le diverse realtà locali e contribuendo alla costruzione di una rete di solidarietà e collaborazione.
Le attività
Il progetto, che si declina in attività creative, storiche e sociali, ha dunque come obiettivo la restituzione della memoria condivisa del quartiere di San Francesco della Vigna. A questo scopo, sono stati progettati tre percorsi principali, che prevedono la partecipazione attiva della cittadinanza, con un focus particolare sulle fasce più fragili della popolazione: anziani, bambini, adolescenti, persone con disabilità e di diversa provenienza culturale.
Viaggio nel tempo
È camminando che prende forma la prima parte del programma, in un percorso che, dal Museo di Palazzo Grimani al Campo della Celestia, raccoglie e celebra i racconti degli abitanti del quartiere. Viaggio nel tempo diventa un vero e proprio ritorno al passato: l’itinerario si snoda tra punti emblematici del quartiere, ognuno custode di una memoria unica e significativa. Accedendo a una piattaforma digitale, il partecipante sarà accompagnato alla scoperta di immagini storiche e video-interviste che raccontano la vita e le tradizioni di chi ha animato questi luoghi nel corso del tempo. I contenuti saranno personalizzati in base alle diverse necessità sensoriali e cognitive, così da rendere accessibile e inclusiva la storia e l’evoluzione del quartiere.
Laboratorio di scrittura creativa
Altro cuore pulsante del progetto è il laboratorio di scrittura creativa, che inviterà i cittadini a trasformare storie, tradizioni e ricordi del quartiere in racconti autentici. L’iniziativa si fa interattiva: oltre ad accogliere l’eredità del luogo, i partecipanti potranno rielaborarla con strumenti e un linguaggio personale, ravvivandone il significato e rendendola, in qualche modo, contemporanea. Le storie, dapprima realizzate negli spazi di Museo di Palazzo Grimani nella primavera 2025, saranno poi condivise con la comunità, lette pubblicamente e distribuite come testimonianza tangibile di ciò che rende il quartiere unico. Un’opportunità di esprimersi, un’occasione per favorire l’inclusione sociale e stimolare la creatività di chiunque, comprese le persone con disabilità cognitive.
Laboratori teatrali e performance
I materiali raccolti, che riflettono storie e tradizioni del quartiere, diventeranno spunti di riflessione per la creazione di uno script teatrale sotto la guida del collettivo Teatro di Cittadinanza, fondato da Mattia Berto. In linea con l’approccio inclusivo del progetto, verrà dunque realizzato un laboratorio teatrale, che culminerà con la performance finale aperta al pubblico. Lo spettacolo vedrà la partecipazione di persone di tutte le età e provenienze culturali, con l’obiettivo di favorire la coesione sociale e lo scambio intergenerazionale.
Questo programma vuole essere un’opportunità unica per rivitalizzare la memoria storica del quartiere di San Francesco della Vigna e favorire la partecipazione attiva della cittadinanza. Il Museo di Palazzo Grimani, l’Associazione San Francesco della Vigna e il Convento di San Francesco Della Vigna si affermano come punti di riferimento per la promozione della cultura immateriale del territorio, dove il passato e il presente si incontrano e vengono trasmessi alle future generazioni.
L’iniziativa è resa possibile grazie al contributo essenziale della Fondazione di Venezia, che da sempre sostiene progetti culturali volti alla valorizzazione del patrimonio locale e alla creazione di opportunità di partecipazione sociale.
Trasmettendo la memoria civica del quartiere, rafforzandone la consapevolezza storica – soprattutto tra i più giovani – e favorendo la coesione sociale, il progetto crea occasioni di relazione tra cittadini e istituzioni, comprendendo nel suo raggio d’azione soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione. Di grande importanza è infine la visione di turismo consapevole, che propone ai partecipanti e ai fruitori un modo inedito e autentico di (ri)scoprire uno dei quartieri più autentici e meno conosciuti di Venezia.
Questa iniziativa celebra non solo il passato di San Francesco della Vigna e del quartiere, ma si proietta verso il futuro, diventando epicentro per la cultura partecipativa e inclusiva della città.