Certificazione della parità di genere: percorso di formazione per le aziende padovane

La seconda tappa del percorso di formazione sulla certificazione della parità di genere, organizzato da Unioncamere del Veneto in collaborazione con Veneto Lavoro, avrà luogo nella sede della Camera di Commercio di Padova – in piazza Insurrezione – nella giornata di mercoledì 26 marzo dalle 9.00 alle 12.30.

Il percorso si caratterizza per incontri in presenza o in modalità ibrida ed è propedeutico al conseguimento della certificazione della parità di genere. La formazione di primo livello mira a supportare le imprese e i loro collaboratori nell’acquisire una comprensione approfondita dei principi del sistema di certificazione della parità di genere, delle relative procedure e delle diverse fasi del processo. Inoltre, si concentra sull’illustrazione dei benefici legati a questa certificazione, che comprendono non solo miglioramenti in termini di equità e produttività, ma anche vantaggi fiscali e normativi.

In tarda mattinata verranno anche presentate le attività promosse dal Comitato imprenditoria femminile, partendo dal progetto di formazione nelle imprese padovane in merito alla prevenzione della violenza di genere e arrivando, successivamente, ai bandi a sostegno dell’imprenditoria femminile.

Dall’indagine dell’Ufficio studi della Camera di Commercio di Padova emergono alcuni dati interessanti: nel Padovano sono 17.600 le unità sedi di imprese femminili (21%): per la prima volta, nel 2024, il tasso di crescita è stato inferiore a quello delle imprese maschili (rispettivamente 0,4% e 1%).

Antonio Santocono, Presidente di Unioncamere del Veneto e della Camera di Commercio di Padova, ha dichiarato: «I dati parlano di una strada ancora lunga verso la piena uguaglianza di genere che richiede un impegno condiviso dalle istituzioni, forte e urgente, per costruire una cultura condivisa. Tuttavia la rapida diffusione che sta avendo la Certificazione della parità di genere conferma l’importanza del ruolo delle donne nel mondo del lavoro e l’attenzione ai temi della trasparenza dei processi lavorativi, della riduzione del divario retributivo e della conciliazione vita-lavoro».

 

 

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