Internet veloce, 448 progetti approvati in Veneto. Per Cna è meglio di Starlink
Anche se la strada sembra ancora molto lunga, soprattutto nelle “aree bianche” che necessitano di un intervento pubblico per l’installazione della fibra ottica e garantire una connessione almeno da 100 Mbps, il piano della Regione Veneto e del Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto significativi progressi. Al 5 dicembre scorso, sono stati approvati 448 progetti definitivi su 579 comuni coinvolti, con l’obiettivo di portare la fibra FTTH (Fiber To The Home) a una velocità minima di 100 Mbps. Di questi, 447 comuni hanno già avviato i cantieri (con ordine di esecuzione emesso), mentre 373 interventi sono stati completati con la posa della fibra. Inoltre, 327 comuni hanno ricevuto il certificato di collaudo FTTH con almeno 100 Mbps, mentre 106 comuni sono stati oggetto di interventi tramite tecnologia FWA (Fixed Wireless Access) a una velocità minima di 30 Mbps, con 105 di essi in fase di realizzazione. Infine, 25 comuni ad alta copertura non sono inclusi nel Piano “aree bianche”.
Matteo Rettore, segretario della Cna di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Completare il piano di copertura in fibra ottica è fondamentale per lo sviluppo delle nostre imprese e dei servizi che queste possono offrire sul mercato. E quando la connessione arriva la soddisfazione è altissima. Con tutte le difficoltà del caso, l’infrastrutturazione del territorio sta procedendo e non siamo convinti che l’intervento di una tecnologia satellitare come quella della Starlink di Elon Musk, che pure è una tecnologia interessante, possa portare più vantaggi che svantaggi al nostro sistema. Per questo mi viene da dire: anche no, grazie”.
“Il no delle nostre imprese a Starlink viene da una serie di considerazioni molto pratiche”, spiega Cédric Boniolo, imprenditore e presidente della categoria Terziario avanzato di CNA Padova e Rovigo. “Per prima cosa c’è un tema di sovranità digitale: usare Starlink significa mettere dati, aziende e persone nelle mani di data center che possono non risiedere in Ue e questo potrebbe configurare un problema di sicurezza in termini di concorrenza, proprietà intellettuale, valore stesso del dato del cliente e delle imprese. Questioni che sono dirimenti tanto più per un sistema economico, il nostro, la cui competitività si regge spesso su di un livello di competenze e di know how molto elevato”.
Le nuove tecnologie e la connettività dominano sempre più il mondo dell’imprenditoria: secondo uno studio svolto dal CNA Padova e Rovigo sui propri iscritti, l’82% di questi ha investito in innovazione (di cui il 54% in tecnologie e il 28% in formazione) nel primo semestre del 2024. I target principali, tra coloro che sono già pronti ad investire, sono i sistemi robotizzati e l’automazione industriale, seguiti dai sensori nei macchinari per la raccolta di dati, dai sistemi MES (strumenti digitali per la gestione della produzione) e dai software per la progettazione.
In merito ad un potenziale ingresso massiccio dell’Intelligenza Artificiale nelle aziende, sono 2 su 3 gli artigiani che valutano positivamente o anche molto positivamente questa possibilità.