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Benetton cambia l'orario di lavoro: addio ai sei giorni, si torna alle otto ore per cinque giorni
Il gruppo Benetton deve far fronte al processo di riorganizzazione necessario a causa della crisi industriale che l’ha coinvolto: tra le strategie vi è il cambio degli orari di lavoro. La proposta è quella di modificare quanto introdotto negli anni Novanta, ovvero il 6×6, perciò turni da 6 ore per 6 giorni lavorativi, avanzando l’idea dell’8×5, quindi turni di 8 ore per 5 giorni settimanali.
La proposta è stata accolta con apertura ma anche con cautela dai sindacalisti Massimo Messina (Filctem Cgil), Gianni Boato (Femca Cisl) e Francesca Mazzoli (Uiltec Uil): “Lo sviluppo del turno dev’essere programmato sul lungo periodo, di almeno 6 mesi – hanno affermato –, per consentire a tutti i lavoratori, inclusi i somministrati ai quali ad oggi vengono comunicati i turni di settimana in settimana, la programmazione del tempo libero nella garanzia di una reale conciliazione fra tempi di vita e di lavoro: no alla flessibilità selvaggia che vorrebbe introdurre l’azienda”.
Sempre secondo i sindacalisti, questo ritorno al “classico” 8×5 deve essere accompagnato da una regolamentazione generale nella gestione dei turni, “a garanzia di condizioni uguali per tutti i lavoratori”. La proposta illustrata dagli stessi prevede un ritorno all’orario 8×5 su due turni (orari: 6-14 e 14-22), fermo restando che per qualche reparto, come nell’e-commerce, il secondo giorno di riposo sarà a scorrimento.
Secondo i rappresentanti dei lavoratori del gruppo Benetton “con il dilagare dei numerosi contratti in somministrazione e l’espansione del reparto e-commerce degli ultimi anni è stato perso il senso dell’umanità nello sviluppo dei turni: la maggior parte dei nuovi assunti in questo reparto sono turnisti somministrati che non hanno mai goduto di una regolamentazione del turno, perché l’azienda consegna loro il piano turni di settimana in settimana, impendendo dunque una normale programmazione della vita quotidiana e degli impegni familiari. Oggi succede che i turni siano spesso cambiati creando disagi notevoli in materia di conciliazione vita-lavoro. Non è accettabile che i turnisti sappiano se la settimana successiva lavoreranno di giorno o di notte solo il mercoledì della settimana precedente”.