Manovra di Bilancio 2025: opportunità e sfide per le PMI

La Manovra di Bilancio 2025 introduce interventi per oltre 35 miliardi di euro, puntando a rilanciare l’economia italiana. Di queste risorse, il 64% è destinato alla riduzione della pressione fiscale per stimolare consumi e investimenti. Tuttavia, le micro e piccole imprese (MPI), che costituiscono il pilastro dell’economia italiana e veneta, chiedono misure più incisive.

Tra gli interventi positivi, la riduzione dell’IRES al 20% per le società di capitali che reinvestono utili e creano occupazione stabile è un passo importante, ma esclude molte MPI. Strumenti come il Fondo di Garanzia per le PMI, prorogato con un massimale di 5 milioni di euro per impresa, e il rifinanziamento della legge Sabatini rappresentano un supporto agli investimenti, ma l’introduzione di costi aggiuntivi sui prestiti bancari penalizza le aziende più fragili.

L’innovazione è centrale grazie al programma Transizione 5.0, che semplifica gli investimenti tecnologici ed energetici per le PMI. Tuttavia, i limiti agli incentivi per la Transizione 4.0 e il tetto complessivo di 2,2 miliardi di euro rischiano di escludere le imprese meno strutturate. L’eliminazione del credito d’imposta per i software e i tempi ristretti per completare gli investimenti aggravano le difficoltà per le piccole realtà.

Il settore edilizio subisce un colpo con la riduzione delle detrazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche, che limita la domanda per lavori affidati a piccole imprese artigiane. Inoltre, nuovi adempimenti burocratici, come l’obbligo di pagamenti tracciabili e l’integrazione dei registratori telematici, aumentano i costi amministrativi senza adeguati incentivi.

In ambito occupazionale, misure come la deduzione maggiorata per assunzioni a tempo indeterminato e l’esonero contributivo per le neoimprese sono utili ma insufficienti. L’apprendistato professionalizzante rimane una risorsa strategica per ridurre la disoccupazione giovanile e colmare il divario tra competenze richieste e offerte.

Esempi positivi emergono dal sostegno alla filiera tessile naturale, che valorizza le eccellenze locali e l’artigianato. Tuttavia, manca un approccio strutturale per riconoscere pienamente il valore delle PMI e il loro contributo al territorio.

«La manovra dimostra attenzione a fiscalità, lavoro e innovazione, ma occorre fare di più per le micro e piccole imprese» afferma Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto.

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