Confindustria Veneto Est: progetti di formazione per i detenuti del carcere di Padova
Gettare un ponte tra il carcere e la società, portando il lavoro e l’istruzione al centro di un progetto di inclusione sociale e lavorativa che veda protagonisti le imprese, il sistema formativo, l’amministrazione penitenziaria e i detenuti. Con un valore aggiunto per tutti: per i detenuti, a cui intende offrire un percorso di vera risocializzazione; per le imprese a caccia di manodopera e per la società, abbattendo il rischio di recidiva. Confindustria Veneto Est e la Casa di Reclusione di Padova, insieme a Fòrema e Umana, hanno deciso di affrontarlo insieme. E con un Protocollo di Intesa assumono l’impegno di creare percorsi di formazione professionalizzante e di lavoro per facilitare il reinserimento sociale e dare compiuta applicazione al principio costituzionale di rieducazione della pena.
Il Protocollo “Real Work” (“lavoro vero”) è stato firmato il 16 dicembre presso la Casa di Reclusione di Padova, dal Direttore Claudio Mazzeo, Paola Carron Presidente di Confindustria Veneto Est, Matteo Sinigaglia Direttore Generale di Fòrema e Giuseppe Venier Amministratore Delegato di Umana.
Primo obiettivo concreto, è l’avvio entro la primavera del 2025 di un primo percorso di formazione professionalizzante, orientamento e inserimento al lavoro presso aziende dei quattro territori CVE, rivolto a 12-15 detenuti ammessi ad attività di formazione e lavoro all’esterno dell’istituto o prossimi al fine pena. Un percorso che attraverso colloqui individuali, la parte teorica (analisi competenze, orientamento e competenze trasversali) e la parte pratica (competenze tecniche e laboratorio) per un totale di 80-100 ore di formazione, erogate da Fòrema e Umana, formerà saldatori, operatori macchine CNC (controllo numerico computerizzato), operatori meccanici, magazzinieri, carrellisti, tra i profili tecnici più richiesti e che le aziende del territorio non trovano da assumere. Prendendo in carico anche la fase più delicata del reinserimento sociale e relazionale, medianti i colloqui individuali tra le aziende disponibili ad inserirli nel proprio organico e i partecipanti al corso. Le aziende che manifesteranno interesse potranno inserire con contratto di lavoro le figure abilitate in azienda ed usufruire dei benefici e delle agevolazioni previsti.
«Ringrazio il Direttore Claudio Mazzeo per aver dato il primo impulso a un gioco di squadra che abbiamo condiviso con entusiasmo e la consapevolezza del valore sociale e inclusivo del lavoro, strumento di diritto e dignità di tutte le persone – ha dichiarato Paola Carron, Presidente di Confindustria Veneto Est -. Un impegno per noi particolare e coerente con i valori del fare impresa, affinché il lavoro diventi, soprattutto per i detenuti, occasione di riscatto e di effettiva reintegrazione nella società che, non a caso, riduce drasticamente i casi di recidiva, superando le difficoltà di ordine normativo e pratico che a volte si frappongono e soprattutto lo stigma sociale. Credo che la civiltà e il progresso di una comunità si misurino anche dalla sua capacità di recuperare chi ha commesso errori, con conseguenze positive per la società ma per la nostra stessa economia. A tutti conviene che queste persone vengano riabilitate e reinserite in società avendo acquisito competenze e abilità spendibili sul mercato del lavoro».
«Ringrazio la Presidente di Confindustria Veneto Est Paola Carron per la sensibilità dimostrata nel raccogliere l’invito per la sottoscrizione del Protocollo “Real Work” – ha dichiarato Claudio Mazzeo, Direttore della Casa di Reclusione di Padova –. Sono veramente contento di questo progetto in cui credo fortemente e ancora di più della disponibilità della Presidente Carron che a distanza di così poco tempo dal suo insediamento ha voluto dimostrare la concreta attenzione e interesse del mondo delle imprese, facendoci conoscere la dimensione sociale di questa parte di imprenditoria veneta che assieme all’amministrazione penitenziaria è impegnata nei percorsi di inclusione sociale dei detenuti che questo progetto, che non a caso si chiama “lavoro vero”, vuole realizzare».
«Come società di formazione di Confindustria Veneto Est – ha sottolineato Matteo Sinigaglia, Direttore Generale di Fòrema – il nostro obiettivo nell’ambito del Protocollo è di incontrare e conoscere le persone individuate, progettare e fornire corsi pratici di saldatura, gestione di macchine CNC, del magazzino, logistica e molto altro, tutte figure particolarmente richieste dalle aziende. Questa formazione specialistica non solo apre le porte verso un inserimento lavorativo concreto, ma consente di ritrovare la dignità di una vita normale e produttiva. È altrettanto cruciale formare il personale aziendale per garantire un’accoglienza inclusiva e preparata, creando così un ambiente di lavoro che promuove la reintegrazione e la crescita per tutti».
Giuseppe Venier, Amministratore Delegato di Umana ha affermato: «Il lavoro è fra i più efficaci strumenti di riscatto e reinserimento sociale per i detenuti, capace di generare valore e legalità soprattutto nei soggetti più fragili e svantaggiati. Per il loro recupero nella comunità, per la sicurezza sociale di tutti e per dare concretezza al fine rieducativo della pena, così come previsto dai principi fondamentali che danno corpo all’articolo 27 della Costituzione. Umana, da sempre impegnata su questi fronti, ha colto con entusiasmo l’occasione di partecipare a questo progetto che mette in rete l’azione sinergica di partner qualificati. Mettendo a disposizione la nostra competenza ed esperienza, ci impegniamo a costruire percorsi concreti di formazione, accompagnamento e inserimento lavorativo. Abbiamo già avviato con successo iniziative simili in altre realtà carcerarie e con gli enti del terzo settore, e crediamo fermamente che, attraverso il lavoro, sia possibile trasformare un percorso di detenzione in un’opportunità di crescita».