Manifatturiero veneto, continua il calo della produzione, -1,9% previsto per fine 2024
Continua la crisi del comparto manifatturiero veneto, che registra, per il sesto semestre consecutivo, una contrazione della produzione industriale. Nel terzo trimestre del 2024 (luglio-settembre), la manifattura segna una diminuzione dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, al netto degli effetti stagionali, e un calo più marcato del 7,6% nei dati grezzi. Su base annua, la contrazione è dell’1,9%. Si tratta del sesto trimestre consecutivo in cui l’indicatore registra una flessione.
Se inizialmente, fino alla fine del 2023, questo andamento poteva essere interpretato come un fisiologico ritorno alla normalità dopo la forte crescita registrata nel biennio post-Covid (2021-2022), ora emergono segnali di una fragilità più profonda e strutturale nel comparto industriale. Le difficoltà, inoltre, non si manifestano in modo uniforme ma con differenze significative tra i settori.
Questi dati provengono da VenetoCongiuntura, il rapporto realizzato da Unioncamere Veneto, basato su un’indagine condotta su oltre 2.300 imprese manifatturiere con almeno 10 dipendenti, rappresentative di una forza lavoro di oltre 90.000 addetti.
Andamento della produzione e differenze settoriali
Nel terzo trimestre del 2024, la produzione industriale in Veneto mostra segnali di difficoltà. Circa il 45,5% delle imprese ha riportato una riduzione della produzione rispetto al trimestre precedente, mentre il 39,1% ha registrato un aumento e il 15,5% ha mantenuto livelli stabili. Rispetto alle tipologie produttive, i beni di consumo sono l’unica categoria con una leggera crescita (+0,9%), mentre i beni di investimento e intermedi segnano cali significativi, rispettivamente del 5,1% e del 2,8%.
Le performance variano notevolmente tra i settori. Alimentare e bevande (+4%), carta e stampa (+3,3%) e marmo e vetro (+1,7%) mostrano un aumento della produzione. Al contrario, la filiera della moda registra la contrazione più marcata (-7,1%), influenzata dal rallentamento della domanda interna (-7,6%). Anche i comparti dei metalli (-6,9%), delle macchine elettriche ed elettroniche (-5%) e dei mezzi di trasporto (-3,2%) evidenziano forti criticità. Il settore dei macchinari e apparecchi meccanici (-2,8%) e altri comparti come legno e mobile (-1,9%) e gomma e plastica (-0,5%) riportano cali più contenuti ma comunque preoccupanti.
Utilizzo degli impianti e portafoglio ordini
La capacità produttiva risulta sottoutilizzata: il grado di utilizzo degli impianti si è ridotto al 68%, in calo rispetto al 72% del 2023. Anche il portafoglio ordini mostra segnali di difficoltà, con 51 giorni di produzione assicurata rispetto ai 56 del 2023. Questi indicatori riflettono il rallentamento generale della produzione e della domanda, sia interna sia estera.
Domanda e fatturato
La domanda estera registra un calo significativo, sia rispetto al trimestre precedente (-2,6%) sia su base annua (-3,4%). Anche la domanda interna mostra una contrazione, con un -1,1% su base annua. Di conseguenza, il fatturato totale diminuisce dell’1% rispetto all’anno precedente, confermando una dinamica negativa in linea con la produzione.
Digitalizzazione del manifatturiero
Sul fronte della trasformazione digitale, quasi il 60% delle imprese manifatturiere venete ha adottato almeno una tecnologia 4.0-5.0, con percentuali più alte tra le imprese di grandi dimensioni (85%) e quelle orientate all’export (73%). Dal 2017, quando solo il 33% delle imprese aveva avviato un processo di innovazione tecnologica, si è osservata una progressione significativa. Oggi, oltre la metà delle imprese digitalizzate utilizza almeno tre tecnologie, segno di una crescente complessità nell’approccio digitale.
Unioncamere Veneto e le Camere di Commercio locali giocano un ruolo centrale nel promuovere e supportare questo processo. Attraverso iniziative come i Punti Impresa Digitale (PID), vengono offerti servizi per sensibilizzare le imprese sui benefici della trasformazione digitale e sui rischi del ritardo tecnologico. Grazie alla collaborazione con università e centri di ricerca, il sistema camerale contribuisce a creare un ecosistema industriale più competitivo e preparato per affrontare le sfide future.
Previsioni
Nonostante le incertezze, il clima di fiducia degli imprenditori resta positivo per i mesi autunnali. Una parte significativa (39%) si aspetta un aumento della domanda, soprattutto estera, mentre il 24% teme una riduzione e il 37% prevede stabilità. Tuttavia, alcuni settori mostrano particolare scetticismo: nel comparto dei mezzi di trasporto e in quello della gomma-plastica, oltre il 40% degli imprenditori prevede un calo. In settori come i macchinari e i metalli, le aspettative restano divise tra chi spera in una crescita e chi teme ulteriori contrazioni.