Intelligenza artificiale, a frenare l'adozione nelle PMI veneziane è la mancanza di competenze

Le piccole e medie imprese (PMI) continuano a lottare per stare al passo con l’adozione dell’intelligenza artificiale (AI), un tema cruciale anche per le realtà della Città Metropolitana di Venezia. Nonostante la crescente consapevolezza tecnologica, il tasso di adozione tra le PMI è fermo al 5%, ben al di sotto del 24% delle grandi aziende.

Il VI rapporto di 4.Manager, pubblicato nel 2024, mostra come l’interesse per le competenze legate all’AI sia cresciuto del 157% negli ultimi cinque anni. Questo aumento della domanda si è tradotto in un’espansione significativa dei professionisti specializzati, passati da 40.000 a oltre 300.000. Un segnale incoraggiante è l’aumento della partecipazione femminile, salita dal 30% al 40%, indicando un graduale processo di inclusione nel settore tecnologico. Tuttavia, le PMI affrontano ostacoli significativi, tra cui alti costi, difficoltà nell’accedere a dati di qualità per l’addestramento dei modelli e problemi di compatibilità con le infrastrutture esistenti.

Marco Zecchinel, presidente di Confapi Venezia, sottolinea: «L’attenzione delle nostre aziende alle nuove tecnologie è sempre più alta e l’arrivo dell’intelligenza artificiale costringe anche le piccole e medie imprese a un importante processo di aggiornamento, per fare in modo che nessuno resti indietro. Questo è un aspetto fondamentale».

Ti potrebbe interessare