Breton S.p.A., in Regione si discute per la gestione di 136 esuberi

Al via il tavolo regionale per la gestione degli esuberi di Breton S.p.A., con 136 dipendenti da riqualificare. L’azienda di Castello di Godego, in stato di crisi, a luglio aveva concluso con le parti sindacali un accordo per la cassa integrazione straordinaria di tutti gli 824 dipendenti, individuando 216 esuberi gestibili con una procedura di licenziamento volontaria. Da allora, sono 80 gli addetti che non appartengono più all’azienda.

Per gestire efficacemente la procedura di riqualificazione dei restanti, lunedì 4 novembre si sono riuniti al tavolo della Regione Giuliano Bascetta, dell’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro, la Direzione Lavoro regionale, i vertici dell’azienda Breton, Confindustria Veneto Est, la FIOM CGIL e i rappresentanti dei lavoratori.

Tra i temi discussi, oltre alla gestione del personale, proposte anche soluzioni per la riduzione dei costi e l’efficientamento della pianificazione industriale. Valeria Mantovan, assessore regionale al Lavoro, commenta: «Breton è un’azienda solida e storica per il territorio regionale di cui rappresenta un’eccellenza industriale. L’incontro odierno ci ha consentito di comprendere che il contenimento dei costi e la riduzione del personale sono elementi di una strategia più ampia e oggetto di una pianificazione industriale che ha visto direttamente  impegnate, a supporto dell’azienda, le società di consulenza  KPMG e OC&C». Mantovan prosegue: «oggi  abbiamo constatato che, accanto ad una strategia conservativa in risposta alla riduzione congiunturale  dei volumi domandati nei mercati tradizionali dell’azienda, quelli dei macchinari per le lavorazioni della pietra,  si procede  anche con una revisione del portafoglio prodotti, puntando a quelli a maggior valore aggiunto. Si sviluppa, inoltre, parallelamente, una strategia espansiva in mercati più nuovi per l’impresa, come l’aerospazio, che presenta interessanti coefficienti di crescita ed elevate marginalità».

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