Agenda 2030, i dati del Padovano: segno più per lotta alla povertà, lavoro e salute
Uno strumento unico per comprendere come il territorio padovano si sta muovendo verso gli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite riconoscendone gli avanzamenti, ma analizzandone anche i ritardi e le difficoltà: è il rapporto curato da AsVeSS – Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile, finanziato dalla Camera di Commercio di Padova, presentato questa mattina nel corso di un convegno nella sede dell’ente camerale.
L’analisi, la prima realizzata su scala provinciale, attinge a numerose fonti pubbliche e restituisce una fotografia al contempo chiara e dettagliata: per ogni indicatore, il posizionamento di Padova è misurato in rapporto alla media nazionale negli anni 2021 o 2022, indicata con il valore 100.
Fra i punti di forza, dove il territorio della provincia di Padova presenta una media migliore di quella nazionale, figurano la lotta alla povertà (108), con un valore ottenuto dall’incrocio fra i dati relativi alle variazioni relative alla spesa sociale dei comuni, alla sofferenza dei mutui e al numero dei pensionati a basso reddito. Positivo anche il quadro che fotografa l’obiettivo salute e benessere (111) e misura l’aumento della speranza di vita e la contestuale diminuzione del tasso di lesività degli incidenti, così come i valori relativi all’istruzione di qualità (116) e al lavoro dignitoso (125), con l’incrocio di più indicatori sul mercato del lavoro – tasso di occupazione, presenza di giovani tra i 15 ed i 29 anni che non studiano e non lavorano, retribuzione media. Indicatori sopra la media nazionale anche per quanto riguarda la riduzione delle disuguaglianze (106) e l’economia circolare (106). Fra i punti di debolezza, in cui il territorio provinciale registra un valore inferiore alla media nazionale, spiccano il consumo di suolo (65) e l’energia rinnovabile (93). Per quanto riguarda questo secondo obiettivo il ritmo di crescita registrato sia nel periodo 2013-2022 sia nel quadriennio 2018-2022 mostra come l’obiettivo di generare almeno il 42% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030 non verrà raggiunto, la quota attuale in provincia di Padova è infatti ferma al 17%. Per quanto riguarda industria e infrastrutture, il rapporto evidenzia un significativo incremento della diffusione della banda ultralarga e la forte specializzazione di imprese in settori ad alta densità di conoscenza, ma permangono criticità per quanto riguarda i trasporti, ancora su gomma. Significativo anche il capitolo dedicato al goal città sostenibili (97), con un aumento dei posti offerti agli utenti del trasporto pubblico locale, ma livelli di sforamenti del Pm10 che restano molto preoccupanti.
«Il Rapporto di posizionamento – sottolinea Giorgio Santini, presidente di AsVeSS – fa parte del percorso che stiamo realizzando a livello territoriale per misurare la distanza dal raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e stimolare un maggior impegno da parte delle istituzioni, ma anche delle realtà economiche e sociali, perché quanto fatto finora non è sufficiente».
«Il nostro territorio è in una fase di transizione positiva, negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti significativi anche se resta ancora molto da fare – spiega Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova – la promozione della sostenibilità dello sviluppo del nostro territorio rappresenta per noi un obiettivo strategico, seguendo l’orizzonte al tempo stesso concreto e di lungo periodo del piano Padova hub metropolitano 2030, disegnato assieme alle categorie economiche. I dati di questo nuovo rapporto rappresentano una mappa importante per orientarci in questo percorso e intraprendere nuove azioni».
Un lavoro inevitabilmente in progress quello realizzato dalla Camera di Commercio insieme ad AsVeSS, che richiede ulteriori approfondimenti come ha sottolineato Matteo Mascia, coordinatore del rapporto, «anche perché se è vero che il territorio padovano sta andando nella giusta direzione, di fronte alla gravità della crisi socio-ambientale e climatica, abbiamo bisogno di un salto di qualità, anche in discontinuità con quanto fatto finora, per attuare con urgenza politiche e pratiche per una transizione ecologica socialmente giusta ed economicamente sostenibile».
Il rapporto integrale è consultabile sul sito http://www.asvess.it