Concordato preventivo, flop di adesioni in Veneto
Le imprese venete hanno accolto il concordato preventivo biennale con freddezza: finora solo l’8,14% ha deciso di aderire, e nelle province di Vicenza e Verona la percentuale è ancora più bassa, sotto il 5%. Un ulteriore 8,22% sta valutando l’opzione, ma il tasso di partecipazione complessivo difficilmente supererebbe il 16,36%.
Questa misura, mirata a stabilire in anticipo un accordo con il Fisco sui redditi e sul valore della produzione netta per il prossimo biennio, offre la possibilità di fissare la tassazione e ottenere trattamenti fiscali agevolati. Tuttavia, pur essendo vantaggiosa per le attività che prevedono una stabilità o un incremento di fatturato, le adesioni sono ben al di sotto delle aspettative.
Sabrina Scomazzon dell’Area Societario e Tributario di CNA Veneto Ovest spiega che «c’è da fare una prima distinzione: il concordato conviene realmente alle imprese con alti Indici Sintetici di Affidabilità, perché in quel caso la stima prevista dal Fisco per il prossimo anno è effettivamente coerente con l’anno precedente. Chi invece ha Isa bassi rischia davvero di pagare molto di più. Ma anche tra quelli che vi troverebbero un reale vantaggio, serpeggiano sentimenti di sfiducia, perché di fatto si “ipoteca” una somma concordata senza sapere come andrà l’anno, e sapendo che si potrà rinunciare all’adesione al concordato solo in caso di catastrofi e calamità che impattino per almeno il 30% sul fatturato».
Un’altra difficoltà è legata ai tempi ristretti. La definizione del quadro per il concordato è arrivata solo all’inizio di ottobre, lasciando poco spazio a imprese e associazioni per valutare i reali benefici.
«La scadenza del 31 ottobre per aderire è troppo stringente per trasmettere alle aziende tutte le informazioni necessarie con cui valutare la scelta migliore. Il vero problema è che dalle risorse del concordato dovremmo recuperare i fondi necessari per finanziare molte delle misure previste dalla legge di bilancio, mirate ad abbattere il costo del lavoro. Auspichiamo quindi che il governo accolga le richieste di CNA per una proroga, così da garantire alle imprese coinvolgibili il tempo per valutare i pro e contro, ed eventualmente attivarsi», aggiunge Alessandro Leone, direttore generale di CNA Veneto Ovest.
CNA continua a monitorare la situazione, fornendo supporto alle aziende. Per ulteriori informazioni e chiarimenti è possibile contattare tributario@cnavenetovest.it.