Sicurezza nei cantieri: dal 1 ottobre obbligo per la patente a crediti, ecco come ottenerla

Si avvicina la data per l’obbligo di dotazione della patente a crediti da parte delle imprese nel settore edilizio, fissata al 1 ottobre. Nella sola provincia di Treviso, ad essere in linea con la nuova misura introdotta dal Decreto PNRR 4 in materia di sicurezza sul lavoro saranno 17.850 imprese del territorio. Senza di essa, per le aziende è prevista una multa da almeno 6.000 €.

Come fare domanda

Per ottenere la patente a crediti, che sarà disponibile esclusivamente in formato digitale, l’impresa o il lavoratore autonomo, anche se privo di dipendenti, deve essere iscritto alla Camera di Commercio. Inoltre, è necessario che siano stati adempiuti gli obblighi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro e che l’azienda possieda documentazione comprovante la regolarità contributiva e fiscale. È obbligatoria anche la nomina di un responsabile del servizio di prevenzione e protezione. La patente parte con una dotazione minima di 30 punti, che possono aumentare in base all’anzianità dell’azienda e agli investimenti in salute e sicurezza sul lavoro. Tuttavia, i punti vengono decurtati in caso di ispezioni che rilevino inadempienze in materia di sicurezza o a seguito di infortuni sul lavoro. Se il punteggio scende sotto i 15 punti, l’impresa perde l’accesso ai cantieri. Inoltre, la patente viene sospesa automaticamente per dodici mesi in caso di incidente mortale dovuto a colpa grave dell’impresa o se i requisiti dichiarati per ottenerla risultano inesistenti o falsi.

I servizi di Confartigianato

Per far si che gli imprenditori, con o senza dipendenti, non arrivino a ridosso della scadenza senza aver proceduto alla verifica del possesso dei requisiti necessari a fare la richiesta al Ministero del Lavoro l’Associazione ha programmato tre eventi nel territorio: il primo si è svolto Ad Asolo il 27 agosto e ha visto la partecipazione di oltre trecento imprenditori; gli altri due sono fissati per il 3 settembre nell’auditorium Dina Orsi di Conegliano e il 4 settembre presso il centro congressi del BHR Treviso Hotel di Quinto di Treviso alle 20.00.

Il sistema associativo di Confartigianato, inoltre, ha attivato un servizio di consulenza per le imprese che dovranno presentare la domanda entro il 1 ottobre, per evitare che incorrono nella sanzione prevista per l’assenza del documento.

Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, esprime il proprio disappunto in merito a questa nuova misura:

«Confartigianato sin dallo scorso marzo, mese in cui è stato pubblicato il Decreto, ha reso nota la sua contrarietà all’istituzione del nuovo meccanismo, giudicandolo farraginoso e pieno di incertezze e lacune applicative, destinato a non produrre alcun risultato positivo in termini di riduzione degli infortuni nei cantieri temporanei o mobili. Ad oggi si è ancora in attesa dei provvedimenti attuativi, dei quali circola solo una bozza, e del portale dedicato che dovevano essere rilasciati prima della pausa estiva per consentire alle imprese di curare l’istruttoria in tempo utile».

«E’ evidente che la patente a punti si basa su una serie di documenti, requisiti e adempimenti che sono già obbligatori per l’impresa e disponibili per chi ha il compito di controllare – rileva il presidente Bernardi – Tradurre tutto questo in una  classifica a punti che comporta ulteriori adempimenti non aggiunge nulla alla sicurezza e mette in difficoltà soprattutto le piccole imprese, perché quelle di maggiori dimensioni, abilitate ad accedere ad appalti oltre 1.033.000 euro (la cosiddetta Soa di terza classe) sono esentate dall’obbligo. Come Associazione siamo convinti che la sicurezza sul lavoro non si tutela con la burocrazia, ma con il rispetto di regole che devono essere chiare ed applicabili, con gli organismi paritetici tra Organizzazioni imprenditoriali e sindacati dei lavoratori, con la prevenzione e la formazione che deve iniziare già nelle aule scolastiche, con l’applicazione corretta dei contratti nazionali di lavoro del settore, attraverso l’associazionismo d’impresa che diffonde la cultura della legalità, incrociando le tante banche dati esistenti per porre in essere un efficace piano nazionale della prevenzione, con un sistema di ispezione sul lavoro rafforzato e senza inutili duplicazioni di competenze. Solo così, creando un ambiente favorevole alla collaborazione e all’ascolto riusciremo a fare passi avanti concreti verso una maggiore sicurezza nei cantieri e nei posti di lavoro».

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