Rapporto sanità e territorio: in Veneto la quinta tappa di OISS

Continua il percorso dell’Osservatorio delle buone pratiche di integrazione socio sanitaria (OISS) promosso da Federsanità, Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali (Agenas). La quinta tappa è il Veneto, precisamente Treviso, che ha ospitato il confronto e la discussione sulle più significative pratiche messe in atto sul territorio tra le aziende sanitarie e le amministrazioni comunali. I precedenti incontri dell’OISS hanno organizzato i laboratori in Piemonte, Lombardia, Marche e Friuli Venezia Giulia.

Il Laboratorio“Integrazione sociosanitaria in Veneto: buone pratiche dalle aree montane a quelle interne, litoranee e metropolitane” ha l’obiettivo di porre al centro del dibattito la dimensione territoriale come fulcro di una programmazione sanitaria più accessibile e sostenibile e orientata all’integrazione. Nello specifico, per l’incontro veneto sono state presentate cinque esperienze territoriali: “Dimissioni Programmate” del Comune di Villaverla; “A quattro mani” della Aulss 2 “Marca Trevigiana” – Treviso; “Infermiere di Famiglia e Comunità” della Aulss 1 “Dolomiti” – Belluno; “Abitare supportato e budget di salute” della Aulss 8 “Berica” – Vicenza; “Passi d’Argento” del Comune di Casale sul Sile. L’intento è superare la frammentazione dei servizi alla persona, integrandoli sia nelle aree metropolitane che in quelle interne e costiere. Attraverso i Laboratori territoriali, l’Osservatorio mira a stimolare il confronto tecnico tra esperti e alimentare il dibattito pubblico, individuando temi rilevanti per le diverse regioni e valutando la possibilità di replicare le migliori pratiche in altri contesti.

Domenico Scibetta, Presidente di Federsanità Anci Veneto e Project Leader di OISS, commenta: «Grazie all’Osservatorio abbiamo avviato un percorso che sta attraversando le regioni italiane mettendo in dialogo sindaci, direttori generali, terzo settore, mondo accademico. La strategia è valorizzare le riflessioni sul sistema delle politiche socio-sanitarie nel loro complesso a prescindere dalla dimensione territoriale dove i processi di integrazione si verificano. Le aree metropolitane come quelle interne o litoranee rappresentano l’ambito dove l’integrazione deve realizzarsi, razionalizzando il complesso arcipelago dei servizi alla persona e superando il rischio della frammentazione e della episodicità. Il confronto fra diverse esperienze regionali significative è proprio strumentale a questo scopo. Ecco perché la finalità dei Laboratori territoriali è duplice. Da un lato favorire il confronto tecnico tra gruppi di esperti e dall’altro alimentare il dibattito pubblico tramite i protagonisti delle azioni locali messe in campo in materia di integrazione. Sul piano tecnico i Laboratori funzionano per cicli successivi di attività. A partire dall’analisi dei contributi raccolti nella banca dati dell’Osservatorio viene, poi, individuato un tema di particolare rilievo per quell’ambito regionale. Il tema è, quindi, posto in discussione attraverso un gruppo selezionato e concordato di esperti della rete regionale del servizio sanitario e dal mondo degli enti locali, evidenziando infine gli elementi di replicabilità delle esperienze, che sono state focalizzate nella discussione, in altri territori».

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