Patente a crediti, il primo ottobre si avvicina: nessuna proroga ma continuano i disagi
Ormai sempre più vicino il 1° ottobre, scadenza per l’adottamento della patente a crediti, la nuova misura che coinvolge 66.355 imprese venete del comparto casa. La situazione rispetto all’accoglimento della norma resta ancora complessa, a causa delle lunghe procedure ministeriali che stanno mettendo in difficoltà imprese ed enti di settore. La CGIA di Mestre ha fatto un punto sulla situazione, raccogliendo le informazioni e le lamentele di chi a breve sarà coinvolto nell’applicazione della nuova normativa.
A 4 mesi e mezzo dall’ approvazione, la pubblicazione del nuovo decreto è avvenuta ufficialmente a 10 giorni dalla fatidica entrata in vigore, causando disagi per l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), che si occuperà di accogliere le richieste da parte delle imprese per il recepimento della norma. A causa del ritardo però, l’INL non ha ancora emanato la circolare esplicativa necessaria per definire la prassi amministrativa riguardante i termini e le modalità operative per l’ottenimento della patente. Di conseguenza, la piattaforma digitale per la presentazione delle domande da parte delle imprese interessate non è ancora operativa, generando incertezza e confusione tra gli operatori.
Stando alla nuova normativa in materia di sicurezza, la legge introduce un sistema di certificazione per imprese e lavoratori autonomi operanti nei cantieri, basato su una “patente a punti” simile a quella per la guida. Si parte con 30 punti, che possono essere decurtati in caso di incidenti, infortuni sul lavoro o violazioni delle norme di sicurezza. La patente, rilasciata in formato digitale dall’INL, viene concessa a chi possiede specifici requisiti: l’iscrizione alla Camera di Commercio, il rispetto degli obblighi formativi previsti dal decreto per datori di lavoro e lavoratori, il possesso del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) e della certificazione di regolarità fiscale (Durf), oltre alla presenza del Documento di valutazione dei rischi (Dvr) e alla nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, laddove richiesto dalla normativa.
Tra le imprese più in difficoltà per questa nuova misura oltre 27.000 attività artigiane del Veneto, gestite da lavoratori autonomi senza dipendenti: questi soggetti non potendo disporre di un reparto interno che si occupa della gestione amministrativa, dovranno affidarsi a consulenti tecnici e commercialisti per rispettare i requisiti della patente a crediti. Molti auspicavano per una proroga della scadenza 1° ottobre, ma il ministro del Lavoro Calderone ha escluso questa possibilità.
Oltre a questo, si contesta anche il reale effetto della norma: se da un lato la patente a crediti potrà effettivamente facilitare il monitoraggio da parte degli enti di controllo, non sarà sufficiente però a ridurre drasticamente il numero di infortuni e morti sul lavoro. Piuttosto, secondo CGIA sarebbe necessario aumentare e migliorare i controlli sostanziali, concentrandosi sugli aspetti di sicurezza effettiva nei cantieri, come l’ancoraggio corretto dei ponteggi e l’installazione di barriere anti-caduta, invece di dare priorità agli adempimenti burocratici formali.