Lavoro, nel 2023 in Veneto attivati 26 mila tirocini: la metà rispetto al 2017
Il tirocinio extracurricolare resta in Veneto tra le opzioni per l’inserimento lavorativo delle giovani generazioni. Tuttavia, dal 2017, anno di picco massimo nella regione con oltre 45 mila tirocini attivati, nel 2023 il numero risulta quasi dimezzato, arrivando a poco più di 25 mila.
A descrivere questa situazione è il report pubblicato dall’Osservatorio di Veneto Lavoro “I tirocini extracurricolari in Veneto 2019-2023”, che ha analizzato i dati relativi all’attivazione dei tirocini extracurricolari nell’arco degli ultimi 5 anni, documentando un utilizzo sempre meno diffuso di questa modalità.
Tra il 2008 e il 2017 si è osservata una crescita costante nell’utilizzo dei tirocini, culminata nel 2017 con un picco di 45.327 attivazioni. Tuttavia, a partire dal 2018 si è registrata una riduzione, dovuta in parte alle modifiche normative introdotte dalla DGR 1816/2017. Queste norme hanno imposto limiti sia per i promotori, in particolare i Centri per l’Impiego, che per le aziende ospitanti, con restrizioni sul numero massimo di tirocini attivabili contemporaneamente e un vincolo legato alla dimensione dell’impresa. La pandemia del 2020 ha ulteriormente aggravato questa tendenza, causando l’interruzione o il rinvio di molti tirocini e determinando una drastica diminuzione delle attivazioni, che si sono fermate a 25.172, poco più della metà rispetto al massimo registrato nel 2017.
Negli anni successivi, gli effetti della pandemia si sono fatti ancora sentire: nel 2021 si è registrato un parziale recupero con 34.934 tirocini attivati, molti dei quali probabilmente sospesi o rinviati l’anno precedente. Tuttavia, nel 2022 c’è stato nuovamente un calo, dopo la fase di ripresa del post-emergenza. Questa tendenza negativa è continuata anche nel 2023, anno in cui il numero di tirocini extracurriculari attivati è sceso a 25.871, segnando un calo dell’11% rispetto all’anno precedente e del 33% rispetto al 2019.
Diverse variabili possono aver influenzato il mercato del lavoro regionale: da un lato, la riduzione della popolazione giovane, che è il principale destinatario dei tirocini, ha contribuito a questa diminuzione. Dall’altro, la crescente domanda di lavoro e la difficoltà nel trovare manodopera, specialmente in alcuni settori, hanno spinto le imprese a preferire l’assunzione diretta dei lavoratori per i profili più richiesti, evitando di ricorrere ai tirocini come strumento di formazione e inserimento.
Nel 2023, le categorie professionali che hanno registrato il maggior numero di tirocini sono state quelle impiegatizie, con 5.585 attivazioni (pari al 22% del totale), seguite dalle professioni qualificate dei servizi, con 5.153 tirocini (20%). Anche gli operai specializzati e le professioni tecniche hanno registrato un numero rilevante di attivazioni, rispettivamente 4.393 e 4.382, entrambe con un’incidenza del 17%.