Chiusura Italgelato, in Regione il primo incontro tra la direzione e i sindacati

Primo confronto formale per le parti coinvolte nel caso della chiusura di Italgelato S.r.l., l’azienda di Camisano Vicentino rilevata dalla holding Acta srl, che detiene anche il celebre marchio modenese Italpizza. Nelle precedenti settimane era stato proclamato uno sciopero da parte degli oltre 40 operai vicentini che rischiano la perdita del proprio posto di lavoro. All’incontro tenutosi il 10 settembre in sede regionale, ha sovrinteso l’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro con la Direzione Lavoro regionale, mentre le parti in causa hanno coinvolto le società in appalto da Italpizza GT Service e Mistral Group e le organizzazioni sindacali Flai CGIL, Filcams CGIL e Nidil CGIL in rappresentanza dei lavoratori.

Nonostante i buoni margini di crescita del settore, Italgelato, con volumi di fatturato da 11 milioni di euro nel 2022 e il 70% proveniente dalle quote export, ha riscontrato difficoltà aziendali che hanno portato il gruppo proprietario alla chiusura dello stabile di Camisano. Successivamente lavoratori e sindacati avevano contestato la volontà da parte del gruppo proprietario di non convocare l’Unità di crisi aziendali per la gestione del caso, provocando uno sciopero ad oltranza a partire dal 29 agosto.

Una protesta che ha dato i suoi frutti, come dimostrato dal tavolo appena svoltosi a cui seguirà un’ulteriore riunione prevista per il 18 settembre per definire un accordo risolutivo.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia commenta: «Nell’incontro che si è tenuto oggi in sede regionale, le Parti si sono potute confrontare su questioni concrete. La proprietà aziendale ha confermato la volontà di dismettere il sito, mentre le parti sindacali, tuttora in stato di agitazione, hanno ribadito la necessità di provvedere a soluzioni che consentano di assicurare la salvaguardia occupazionale sul territorio. Come Regione abbiamo sottolineato alla proprietà l’utilità di proseguire nella ricerca di un possibile subentrante industriale, percorso che in Veneto, in casi analoghi, ci ha consentito di rilanciare aziende in dismissione e valorizzare le competenze dei lavoratori. Auspicando che l’azienda decida di proseguire con questa modalità, siamo già pronti a mettere a disposizione tutti gli strumenti disponibili incluse le politiche attive del lavoro, che saranno impiegate nel caso di esuberi. Ci siamo dati appuntamento al 18 settembre, sempre con il supporto dei tecnici dell’Unità di crisi, che ringrazio per l’importante lavoro svolto, per verificare le soluzioni possibili».

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