Abbandono scolastico: in Veneto 33mila giovani hanno rinunciato agli studi
Il nuovo anno scolastico è iniziato da pochi giorni, tuttavia per molti giovani veneti il rientro a scuola non è più una preoccupazione: dall’elaborazione dell’Ufficio studi di CGIA sui dati Eurostat e Istat, 33 mila ragazzi hanno deciso di interrompere il proprio percorso, fermandosi alla scuola dell’obbligo. Nei paesi dell’Eurozona, l’Italia è in terza posizione insieme a Cipro per l’abbandono scolastico, con un 10,5% di popolazione corrispondente. Solo Spagna (13,7%) e Germania (12,8%) fanno peggio, a fronte di una media europea del 9,8%.
Si tratta di persone tra i 18 e i 24 anni che nel 2023 non hanno più investito il proprio tempo nella formazione, senza concludere nemmeno un corso di formazione professionale o formativo.
Il tema della povertà educativa è particolarmente rilevante nel Mezzogiorno, ma preoccupa anche in aree del Nord, come la Provincia Autonoma di Bolzano. Nonostante il trend nazionale sia in decrescita, aumentano i tassi di abbandono per Veneto e Provincia Autonoma di Trento, entrambi con +1,5%. Preoccupa soprattutto Bolzano, con un tasso di abbandono che arriva quasi al 5% (4,6%).
Tra gli individui più soggetti alla rinuncia agli studi, colpiti soprattutto i ragazzi provenienti da famiglie con difficoltà economiche e sociali. Una tendenza che danneggia in primis i giovani, con difficoltà nell’accedere a lavori di qualità, ma anche le aziende del territorio, sprovviste di figure altamente specializzate necessarie che andranno ad accentuare una problematica che già oggi provoca perdite in termini di produttività e guadagni delle imprese.
A influire su questa scelta però è anche l’insoddisfazione nei confronti dell’offerta formativa. Per le categorie più fragili, gli istituti di Istruzione e Formazione Professionale giocano un ruolo fondamentale, specialmente nelle zone con più problematiche di natura sociale. Queste scuole, cruciali per contrastare la dispersione scolastica, necessitano di maggiori risorse.
Nel 2023/2024, il 51,4% degli studenti delle scuole superiori ha scelto un liceo, mentre il 31,7% si è iscritto a un istituto tecnico e il 16,9% a un professionale. Tuttavia, in regioni come Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, dove le attività produttive sono più diffuse, prevalgono gli iscritti agli istituti tecnici e professionali, con percentuali superiori al 50%.