Morti sul lavoro, in Veneto l'incidenza più bassa in Italia
Secondo i dati pubblicati nel report “Statistiche Infortuni Mortali sul Lavoro” dell’Osservatorio Vega Engineering, divisione dell’azienda mestrina attiva nell’ambito della sicurezza sul lavoro, il Veneto nel primo semestre del 2024 è la regione con il tasso di mortalità più basso su scala nazionale. Il dato individua il rischio di infortunio mortale, calcolato attraverso il tasso di incidenti mortali per milione di abitante, arrivando al 7,6% per il Veneto, ben al di sotto delle altre regioni e della media nazionale, pari al 15,4%.
Il report infatti ha stilato una classifica relativa alla quota degli incidenti mortali registrati in questo primo semestre del 2024, comparandoli all’incidenza media nazionale. Il Veneto, con un tasso di incidenza inferiore al 75% rispetto alla media nazionale, è in zona bianca. Una posizione nettamente diversa rispetto all’altro estremo della classifica, dove regioni come il Trentino-Alto Adige o la Sicilia hanno parametri che superano la media nazionale del 125%.
Nella regione, sono stati 28 i decessi rilevati nei primi sei mesi del 2024, in netto calo rispetto ai 42 dello stesso periodo nel 2023. A guidare la triste classifica regionale per numero totale di vittime è Verona (con 10 decessi). Seguita da: Padova (7), Venezia (6), Treviso (3) Belluno e Vicenza (1).
Gli infortuni
Sono 35.728 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 299.303. Vale a dire circa l’11,9% di quelle rilevate a livello nazionale. Per quanto riguarda i settori lavorativi, le denunce di infortunio si registrano in larga misura nelle attività manifatturiere (6.424), seguite poi da costruzioni (2.121), commercio (1.910), trasporti e magazzinaggio (1.702) e Sanità (1.535).
Su scala nazionale, invece, emergono dati preoccupanti relativi alle caratteristiche comuni dei soggetti coinvolti in incidenti mortali: il 65,8% sono ultrasessantacinquenni, seguiti dal 24% di lavoratori tra i 55 e i 64 anni. Esposti a maggiori rischi anche gli stranieri, che sul totale di 364 incidenti mortali sul lavoro, corrono un rischio tre volte superiore rispetto agli italiani, con 81 morti registrate.
«È arrivato il drammatico bilancio di metà anno e la previsione per l’emergenza delle morti sul lavoro di fine 2024 pare sia già tristemente definita. Contorni e contenuti di questa tragedia sembrano non voler cambiare nemmeno nel 2024», commenta Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio sul lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre. «Da gennaio a giugno 2024 si contano 469 vittime, ossia 100 in più del mese scorso e 19 in più rispetto a fine giugno 2023. E a crescere del +5,2% sono ancora le morti in occasione di lavoro. Questo, purtroppo, è il dato più significativo e sconfortante, perché racconta l’emergenza ‘insicurezza’ nei luoghi di lavoro».