Fabbrica di chip, Silicon Box preferisce il Piemonte al Veneto. Polemica Zaia-Urso
Silicon Box, multinazionale leader nel settore della microelettronica, dopo aver valutato la possibilità di stabilirsi a Vigasio in Veneto o a Novara in Piemonte, ha annunciato di aver scelto quest’ultima come sede per il suo nuovo impianto produttivo di chiplet integration e advanced packaging e testing foundry. Con un investimento complessivo di 3,2 miliardi di euro, sarà il primo impianto di questo tipo in Europa.
Il sito di Novara è stato selezionato dopo un processo di valutazione dettagliato, supportato da esperti e consulenti indipendenti. La costruzione e gestione dello stabilimento seguiranno i principi net zero europei, garantendo un impatto ambientale minimo. A pieno regime, l’impianto potrà generare 1.600 nuovi posti di lavoro diretti, oltre a numerose opportunità di impiego indiretto legate alla costruzione, forniture e logistica.
Il nuovo stabilimento di Silicon Box a Novara contribuirà a soddisfare la crescente domanda di assemblaggio di semiconduttori, principalmente nel mercato europeo. Questo impianto sarà fondamentale per abilitare nuove tecnologie come applicazioni di intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e componenti per veicoli elettrici.
L’investimento è attualmente soggetto all’approvazione della Commissione Europea, ma rappresenta già un passo importante nella strategia europea delineata dal Chips Act. L’obiettivo è raddoppiare la quota di mercato globale dell’UE nel settore dei semiconduttori entro il 2030, passando dal 10% ad almeno il 20%. Inoltre, si inserisce nella strategia italiana per la microelettronica, che prevede uno stanziamento di 4 miliardi per attrarre grandi investimenti e potenziare la ricerca industriale avanzata.
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, in seguito alla scelta dell’azienda, ha chiesto al Ministero delle Imprese e del Made in Italia (Mimit), guidato dal ministro Adolfo Urso, di rendere pubblici i due dossier di candidatura, veneto e piemontese. “Non si mette in discussione la scelta operata dall’azienda o i lavori portati avanti in questi mesi da parte di tutte le parti coinvolte – ha dichiarato Zaia –. Ma l’appello che ho rivolto al Mimit lo ritengo importante: i dossier di Veneto e Piemonte sono coperti – come più volte ribadito – da un accordo di riservatezza (non disclosure agreement – NDA). Ecco perché propongo e richiedo che i fascicoli presentati per le candidature siano resi pubblici: stiamo assistendo a una serie di voci che esprimono giudizi senza avere gli elementi per una discussione nel merito, avveduta. Vigasio è un’area del Veronese di assoluto valore: abbiamo il dovere di tutelarla e rappresentarla correttamente nei contesti del dibattito, anche per ulteriori possibili investimenti futuri”.
In risposta il Mimit ha dichiarato che la selezione da parte della Silicon Box della regione in cui insediare il suo nuovo sito produttivo è stata “coerente con quanto viene svolto nelle procedure per l’attrazione di investimenti, in cui il Mimit svolge un ruolo di supporto agli investitori, i quali decidono in totale autonomia le modalità del proprio insediamento”. Inoltre, conferma “la massima disponibilità, trasparenza e leale collaborazione con i soggetti coinvolti e ricorda che le ragioni della scelta di Silicon Box sono state comunicate dall’azienda stessa agli uffici della presidenza della Regione Veneto e alle altre Regioni coinvolte lo scorso 28 giugno”.