«Stacco»: il servizio di trasporto sociale continua a crescere a Padova e Rovigo

Dopo le province di Belluno, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza, anche nei territori di Padova e Rovigo è arrivato il servizio “STACCO”. Questo servizio di trasporto sociale gratuito è rivolto a persone in stato di fragilità o disagio sociale, anche temporaneo, garantendo loro l’accesso a cure, visite, attività ludiche, sociali o motorie. Attivato il 1° novembre 2023 grazie a un finanziamento della Regione Veneto e al coordinamento del CSV di Padova e Rovigo, STACCO ha già registrato un significativo impatto.

In soli sette mesi, 623 utenti hanno usufruito del servizio, effettuando 2.843 trasporti in 51 Comuni delle due province. I volontari di 30 associazioni aderenti hanno percorso un totale di 109.634 chilometri.

Nella provincia di Rovigo, 20 associazioni coprono il servizio in 22 Comuni, utilizzando 36 mezzi: 21 auto, 7 furgoni, 7 automezzi con pedana e un’auto attrezzata. Dal 1° novembre al 30 aprile, sono stati effettuati 1.679 trasporti per 423 utenti, percorrendo un totale di 74.013 chilometri.

Per la provincia di Padova, 10 associazioni forniscono il servizio in 29 Comuni, con 22 mezzi: 13 auto, 2 furgoni, 5 automezzi con pedana e 2 auto attrezzate. Nello stesso periodo, sono stati realizzati 1.164 trasporti per 200 utenti, coprendo 35.621 chilometri.

In totale, sono state ricevute 3.448 richieste di trasporto sociale, con 2.843 risposte positive. La discrepanza è dovuta non tanto alla mancanza di volontari, quanto alla scarsità di mezzi disponibili, come ha sottolineato Marinella Mantovani, vicepresidente del CSV. Tra i beneficiari, il 61% sono donne e il 39% uomini, con un’età compresa tra i 69 e i 90 anni per l’87% degli utenti. Il 76% si trovava in condizioni di fragilità sociale, l’8% economica, il 7% con disabilità fisica e il 9% con disabilità psichica. Il 59% delle richieste riguardava trasporti per visite mediche, il 31% per terapie e il 10% per altri motivi.

«Anche la nostra azienda vive un’oggettiva difficoltà rispetto al tema del trasporto sociale», afferma il direttore dei servizi socio-sanitari Marcello Mazzo, che sottolinea come «il valore aggiunto di questo tipo di servizio è anche quello di garantire occasioni di socializzazione, con numeri che in meno di un anno sono già importanti. L’attivazione di questo servizio era molto attesa, grazie ai volontari e alle volontarie, nonché alla Regione Veneto per il finanziamento ottenuto».

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