Veneto: meno morti sul lavoro, ma più incidenti

“Un terzo del 2024 si è concluso e in Veneto si contano 16 vittime sul lavoro. Quattro decessi al mese. Rispetto alla fine di aprile 2023 si rileva ancora, come lo scorso mese, un decremento della mortalità più che significativo e pari al 45%. I decessi registrati nei primi quattro mesi dell’anno scorso, infatti, erano 29. E con questa confortante tendenza del 2024 il Veneto nel primo quadrimestre dell’anno è in ‘zona bianca’ con un’incidenza di mortalità ben al di sotto della media nazionale”. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, introduce così l’ultima dettagliata indagine, elaborata dal proprio team di esperti, e prosegue con un dato meno positivo: “La riduzione degli infortuni mortali, però, non trova corrispondenza negli infortuni totali, ossia la somma di mortali e non mortali, per i quali si rileva invece un, seppur minimo, incremento del 2,8%”.

IL RISCHIO DI MORTE IN VENETO AD APRILE 2024

Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità.

E la zona bianca, in cui è entrato il Veneto a fine gennaio 2024, è quella che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le più basse a livello nazionale.

A fine aprile 2024 il rischio di infortunio mortale in Veneto (4,9 morti per milione di occupati) risulta ben inferiore alla media nazionale, pari a 8,7.

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che Belluno è l’unica a trovarsi in zona rossa con un’incidenza di mortalità pari a 11,1 (ben al di sopra della media nazionale di 8,7 e più che doppia rispetto alla media regionale). Mentre Venezia con 8 e Padova con 6,9 si trovano in zona gialla. Le più ‘virtuose’ in zona bianca sono: Verona (4,6), Vicenza (2,6) e Treviso (2,5).

INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) AD APRILE 2024

Sono 16 i decessi rilevati nel primo quadrimestre del 2024 (contro i 29 del 2023). Sono 11 le vittime che hanno perso la vita in occasione di lavoro e 5 in itinere.

I 16 decessi del primo quadrimestre del 2024 sono stati registrati nelle province di: Padova e Verona (5), Venezia (3), Belluno, Treviso e Vicenza (1).

Le vittime in occasione di lavoro sono state registrate a Padova e a Venezia (3), Verona (2), Belluno, Treviso e Vicenza (1).

Delle 11 vittime registrate in occasione di lavoro, 3 erano straniere.

Sono 23.136 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 193.979. Vale a dire circa l’11,9% di quelle rilevate a livello nazionale.

ALLA FINE DI APRILE SI RILEVA UN INCREMENTO DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI

Alla fine di aprile 2024 le denunce di infortunio totali sono aumentate del 2,8% rispetto alla fine di aprile del 2023: erano 22.152 e ora sono 23.136. Un segnale negativo, ma comunque inferiore alla crescita media nazionale pari al 3,6%.

L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN VENETO

Le Attività Manifatturiere, alla fine di aprile 2024, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (4.116). Sono seguite da: Costruzioni (1.308), Commercio (1.225), Trasporti e Magazzinaggio (1.095) e Sanità (1.016).

È VICENZA A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI

È la provincia di Vicenza quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (4.530), seguita da: Verona (4.374), Treviso (4.307), Padova (4.292), Venezia (3.884), Belluno (1.053) e Rovigo (696).

INFORTUNI PER GENERE E NAZIONALITÀ: ECCO LE STATISTICHE

Sono 7.896 le denunce di infortunio totali delle donne lavoratrici e 15.240 quelle degli uomini. Le denunce di infortunio in occasione di lavoro delle lavoratrici sono state 6.164, mentre quelle dei lavoratori 13.386.

Le denunce dei lavoratori stranieri sono 5.613 (4.679 in occasione di lavoro).

COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale

Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale

Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale

Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale

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