Maestri Artigiani, in partenza il nuovo corso gratuito per il titolo della Regione Veneto

Il titolo di Maestro Artigiano Veneto torna con un nuovo corso di formazione ufficiale riconosciuto dalla Regione, progettato per fornire agli artigiani di oggi e domani gli strumenti e le competenze necessari per ampliare la loro cultura manageriale nella gestione d’impresa.

Il percorso del 2024 inizierà a settembre e si concluderà a febbraio 2025. Questo format, completamente gratuito e in modalità ibrida, è destinato alle attività artigiane con almeno 5 anni di esperienza e permette di ottenere un titolo che garantisce una menzione speciale nell’Albo imprese regionale, nonché l’accesso a fondi di sostegno dedicati.

Organizzato da CNA e erogato tramite Ecipa, la società di formazione dell’associazione, il corso prevede un totale di 100 ore di lezione su tematiche gestionali, organizzative e amministrative, precedute da 4 ore di accompagnamento individuale per definire le aree di formazione da approfondire. Il programma include 18 lezioni online di 3 ore ciascuna, ogni giovedì a partire dal 26 settembre fino al 13 febbraio, dalle 16.30 alle 19.30. Inoltre, i partecipanti dovranno prendere parte a tre weekend formativi in presenza, previsti nelle seguenti date: sabato 26 e domenica 27 ottobre (8+8 ore); sabato 23 e domenica 24 novembre (8+8 ore); sabato 25 e domenica 26 gennaio (8+8 ore).

Per partecipare, è sufficiente manifestare il proprio interesse inviando una mail a mestieri@cnavenetovest.it. I consulenti della CNA verificheranno i requisiti e avvieranno il processo per l’iscrizione.

«L’artigiano di nuova generazione – spiega Cinzia Fabris, presidente di CNA Veneto Ovest – è chiamato non solo a saper fare, ma soprattutto a prendere decisioni consapevoli per il bene della propria attività. Deve possedere le basi per affrontare con serenità questioni commerciali, strategiche, finanziarie e di gestione delle relazioni all’interno della propria bottega, cioè tutto quello che oggi premette all’impresa di pensare in grande. Per questo auspichiamo che tantissimi colgano questa opportunità, nell’interesse comune di continuare a dare futuro alle loro professioni, parte del patrimonio intangibile espresso dal nostro territorio».

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