Meccatronica, il costo della burocrazia: 20mila euro per aprire un'impresa
Quanto costa aprire un’impresa meccatronica? Ventimila euro e tanta, troppa, pazienza. La burocrazia italiana con i suoi intrecci derivanti da normative tentacolari ha ingenerato numerose incertezze sia per le amministrazioni che per le imprese. È quanto si evince dall’Osservatorio Burocrazia di CNA nazionale.
Sono diversi i settori indagati dall’Osservatorio, tra questi il meccatronico che tramite la Legge 224/2012 accorpa i mestieri di autoriparatore, elettrauto, carrozziere e gommista. La panoramica restituita dall’Osservatorio rivela una mancanza di indirizzo uniforme della prassi di variazione delle diverse categorie artigianali.
Dati alla mano, in Veneto per aprire una nuova attività nel settore meccatronico sono necessarie operazioni burocratiche che richiedono circa 15 adempimenti, a fronte della media italiana di 86 (inoltre devono essere contattati 30 enti per una stima di circa 50 volte). Il costo totale ammonta, come detto, a 20mila euro circa. Perché sempre più spesso la variazione delle categorie viene intesa come nuova apertura richiedendo una mole di adempimenti che gravano sia in termini di tempo impiegato che di costi sugli artigiani e creano disorientamento economico e scoraggiano l’aspirazione – per i giovani in particolare – di avviare questa nuova attività. Nella Regione, secondo i dati del Focus sull’Automotive dell’Osservatorio Economia e Territorio di CNA Veneto sono 6.609 le imprese attive con 26.884 addetti del settore, suddivisi in 11.666 nelle officine meccaniche; 5.768 nelle carrozzerie; 984 negli elettrauto; 1.602 gommisti.
Il segretario Ribon: «Semplificare il quadro normativo»
«Il settore meccatronico – commenta il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon – così come molti altri mestieri artigiani, ha necessità di semplificare gli aspetti burocratici che incidono ancora troppo sia in termini di tempo necessario per svolgere gli adempimenti, che in termini di costi sull’imprenditore che desideri aprire una attività o regolamentare una variazione. Auspichiamo un allineamento tra enti preposti e istituzioni per fare in modo che le documentazioni necessarie siano le medesime in ogni comune. Ciò presuppone una semplificazione del quadro normativo delle leggi dell’artigianato che non si può più rimandare, una valorizzazione delle buone pratiche regionali ed una banca dati comune, aggiornata e facilmente consultabile. È quindi necessario un potenziamento delle forme di raccordo interistituzionale, che siano effettivamente in grado di valorizzare l’autonomia territoriale.»
«Il nostro comparto è in evoluzione sotto la spinta verso la transizione ecologica che richiederà importanti cambiamenti per tutto l’automotive – spiega Mirko Antonello, Presidente CNA Carrozzieri Veneto-. Come settore abbiamo investito in formazione ed in adeguamento dei macchinari per rendere questo mestiere attrattivo, ma la burocrazia è ancora troppo impattante e va semplificata così da facilitare gli accessi e rendere più semplice, economico ed attrattivo questo settore per l’imprenditoria giovanile. Per questo abbiamo però bisogno di azioni mirate di sostegno da parte delle istituzioni.»