Export: l'occhialeria di Belluno svetta e vale 3 miliardi di euro

I distretti più rilevanti del Triveneto per l’export nel settore moda vedono in cima alla classifica l’occhialeria di Belluno, la concia di Arzignano e l’oreficeria di Vicenza. Questi i dati presentati dall’ultima indagine dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo.

A livello regionale, l’Emilia-Romagna si conferma al primo posto per aumento in valore delle esportazioni, con un progresso pari a 769 milioni di euro tra il primo semestre del 2023 e il corrispondente periodo dell’anno precedente (+7,3% la variazione tendenziale). Seguono il Veneto (+561 milioni), che ha potuto contare su una buona prima parte dell’anno, e il Piemonte (+445 milioni). Tra le regioni del Nord spicca l’arretramento dei distretti lombardi, penalizzati dal forte calo dei valori esportati dai Metalli di Brescia, condizionati anche dalla significativa riduzione dei prezzi alla produzione. Al netto di questo distretto, i distretti regionali hanno registrato un aumento superiore ai 350 milioni di euro. Si sono poi messe in evidenza la Campania (+272 milioni), spinta dalle Conserve di Nocera, dall’Alimentare del Napoletano e dall’Abbigliamento del napoletano, e le Marche (+167 milioni), dove si sono distinte le Calzature di Fermo.

A livello nazionale l’occhialeria di Belluno è il secondo più importante d’Italia dopo quello toscano della pelletteria e delle calzature. In totale, le aziende di occhialeria presenti a Belluno e dintorni hanno registrato un export di oltre 3 miliardi nei primi nove mesi del 2023, con un progresso annuo di quasi il 13%. Segno che accanto a brand come Luxottica, Safilo, De Rigo e Marcolin, ai quali si sono aggiunte Thélios e Kering Eyewear , è nato un tessuto di Pmi che ha saputo capitalizzare i vantaggi della complementarietà, puntando su differenti specializzazioni nelle fasi della produzione.

La concia di Arzignano si trova, invece, ad affrontare una fase di contrazione registrando un -7,8% tra gennaio e settembre 2023 rispetto al medesimo periodo del 2022, ma resta un cluster importante con vendite all’estero per 1,88 miliardi, che valgono il quinto posto a livello nazionale, nonché il primo per la produzione conciaria, con oltre la metà del totale Italia e un mix tra nomi noti come Conceria Pasubio, gruppo Dani, Faeda, Mastrotto e Zanellato. La produzione in Veneto riguarda soprattutto le pelli bovine e vitelline, destinate soprattutto ai settori dell’arredamento e dell’automotive.

L’oreficeria di Vicenza occupa l’ottavo posto a livello nazionale tra i distretti della moda e nei primi nove mesi del 2023 ha visto crescere l’export nell’ordine del 2,7%, arrivando a quota 1,58 miliardi.

Il distretto del tessile e abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno chiude la top ten italiana con vendite fuori dall’Italia per 1,29 miliardi nei primi tre trimestri del 2023, in sostanziale tenuta rispetto al medesimo periodo del 2022.

All’undicesimo posto c’è il distretto della calzatura sportiva e dello sportsystem di Montebelluna dal valore di 1,19 miliardi di export, con un bilancio in calo del 1,4% rispetto ai primi nove mesi del 2022, al quattordicesimo il tessile e abbigliamento di Treviso dal valore di 793 milioni di euro, con un +0,4% nel confronto annuo e subito dopo il distretto della calzatura del Brenta con 836 milioni di euro di export e contando su un +16,1%.

Nei primi sei mesi dell’anno la Francia è il mercato che più di tutti ha contribuito alla crescita delle esportazioni distrettuali segnando +654 milioni di euro l’aumento dell’export distrettuale, pari a un progresso del 7,4%. Questo risultato è spiegato in modo particolare dai flussi attivati dalle relazioni produttive e commerciali con le grandi maison della moda: le vendite dei distretti italiani specializzati in beni di consumo della moda sono, infatti, aumentate del 15,6%. Segue la Turchia, dove i distretti hanno mostrato un incremento delle vendite estere pari a 519 milioni di euro, ed ottime performance sono state ottenute dai distretti in alcuni mercati ad alto potenziale come Emirati Arabi Uniti, Hong Kong e Messico.

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