Confcommercio Treviso: il terziario si conferma “resiliente” ed è superiore al dato medio nazionale

“Pur tra luci e ombre, il terziario trevigiano “tiene” e le imprese dimostrano maturità e senso di responsabilità: a fronte degli aumenti dei costi di fornitura, i prezzi al consumo hanno registrato aumenti che non superano il 2%, un segnale chiaro di volontà di tenuta, soprattutto se unito all’indicatore occupazionale del terzo trimestre” ha sottolineato Dania Sartorato, Presidente Unione Provinciale Confcommercio alla presentazione del 4° Report dell’Osservatorio congiunturale dell’Unione provinciale Confcommercio e di Banca Prealpi SanBiagio, realizzato da Format Research. La rilevazione prende in considerazione il terzo trimestre (luglio-settembre) del 2023 e le prospettive per il quarto (ottobre – dicembre), approfondendo il tema della sicurezza e della microcriminalità nei centri urbani. Il terziario trevigiano, che conta 37.012 imprese, di cui 15.702 nel commercio, 4.326 nel turismo, 16.894 nei servizi, si conferma “resiliente” perché sui principali indicatori si mantiene superiore al dato medio nazionale. Tra le criticità, la morsa dell’aumento dei costi dei fornitori che riduce la capacità di far fronte al proprio fabbisogno finanziario e costringe gli imprenditori a limare i listini.

“L’andamento, in parte altalenante, dei vari indicatori ci fa capire che ad ogni “tonfo” corrisponde una “risalita” pertanto è prevedibile un Natale improntato a fiducia, capacità di reazione e desiderio di gratificazione” continua Dania Sartorato, “il periodo natalizio è, per ogni piccola impresa del commercio, “un serbatoio” che garantisce di recuperare i valori parzialmente perduti nell’autunno offrendo la spinta per l’inizio del nuovo anno, oltre a rinsaldare il rapporto di fiducia con i propri clienti. Alcune ombre si addensano, in generale, nello scenario economico e politico, mentre appaiono apprezzabili gli interventi di riduzione del cuneo fiscale e contributivo e la riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3. Sul versante consumi,
potrà di sicuro aiutare il comparto fashion lo slittamento dei saldi a fine gennaio, come richiesto da Federmoda in virtù del cambiamento climatico, che sta iniziando ad incidere sui nuovi stili di vita e di consumo. In conclusione, pur vivendo in un contesto di “permacrisi” che investe varie dimensioni, il modello del commercio di prossimità regge il cambiamento e si conferma il pilastro dei centri storici ed urbani, anche in relazione alle evoluzioni dei fenomeni legati a degrado e microcriminalità che non compromettono la vitalità delle piccole imprese del territorio”.

Nel terzo trimestre cala la fiducia circa l’andamento economico della propria impresa nella provincia di Treviso. Rimane invariato l’indicatore relativo ai ricavi rispetto al trimestre precedente, dove il dato della provincia di Treviso è leggermente superiore al dato nazionale rispettivamente di 51 e 48. Migliora l’andamento dell’occupazione nel terzo trimestre dell’anno rispetto al trimestre precedente, l’indicatore è pari a 52 e destinato ad arrivare a 48 per la fine di dicembre. Diminuiscono le imprese che hanno chiesto credito, la percentuale delle imprese che vedono accolta interamente la richiesta è pari a poco meno della metà (47%). Il 55% delle imprese del terziario di Treviso ha fatto richiesta di credito per esigenze di liquidità e cassa, ben il 35% per effettuare investimenti e il 10% per ristrutturare un debito. Rimane perlopiù invariato l’indicatore relativo al costo del credito.

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