La denuncia di Confindustria: negli ospedali del Nord Italia mammografi tra i più vecchi di Italia

Le apparecchiature diagnostiche negli ospedali del Nord sono tra le più vecchie d’Italia e non più in linea con l’attuale livello di innovazione disponibile, questo emerge dai dati presentati a fine 2021 dall’Osservatorio parco installato delle tecnologie di diagnostica per immagini di Confindustria Dispositivi Medici in collaborazione con SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica) e AIIC (Associazione Italiana Ingegneri Clinici). In occasione dell’Ottobre Rosa, Confindustria DM ha sottolineato come il 96,6% degli oltre 250 mammografi convenzionali ancora presenti nel nord Italia hanno più di 10 anni (il dato nazionale si ferma a 91,9%, quello al sud e isole il 90,0% e al centro l’86,9%). Anche il dato relativo all’età media è più alto al nord: nelle regioni settentrionali infatti l’età media di mammografi sia convenzionali che digitali è rispettivamente di 17,6 e 5,4 anni.

Invecchiano anche le risonanze magnetiche: quelle chiuse con campo pari a 1,0 T e 1,5 T registrano al nord un’età media di 7,1 anni; mentre nel caso delle RM chiuse ad alto campo (3,0 T e oltre), l’età media risulta di 5,2 anni al nord. L’età media dei tomografi assiali computerizzati (TC) aumenta sensibilmente per le Tac con oltre 64 strati, al cui dato medio di 2,8 anni su base nazionale, corrisponde un’età media di 3,4 anni al nord Italia.

In Italia, sono quasi 37mila le apparecchiature di diagnostica per immagini non più in linea con lo stato dell’arte della tecnologia esistente: il 95,2% dei mammografi convenzionali, il 41,7% delle Tac, il 91,2% dei sistemi radiografici fissi convenzionali, l’80,8% delle unità mobili radiografiche convenzionali, il 50,6% delle risonanze magnetiche chiuse.

“Con l’ottobre rosa – ha dichiarato Aniello Aliberti, Presidente dell’associazione Elettromedicali di Confindustria Dispositivi Medici – torna il mese della prevenzione del tumore al seno e ricordiamo come sia importante un ammodernamento del parco apparecchiature e in particolare dei sistemi mammografici convenzionali, laddove troppo vecchi, soprattutto per fare in modo che l’analisi del dato sia sempre più sofisticata e in grado di intercettare in modo tempestivo le neoplasie. Ci auguriamo che questo lavoro sia di supporto anche per le Istituzioni che si stanno occupando dell’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero della Missione 6 del PNRR, a cui sono destinati 4 miliardi di euro e che queste risorse vengano ripartite in base ai fabbisogni di salute dei territori”.

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