Cisl, raccolta fondi per la famiglia di Massimo Crepaz. «Inaccettabile morire sul lavoro»
È urgente un fondo per la famiglia di Massimo Crepaz e per tutti gli infortunati gravi a Belluno. Questo l’allarme lanciato da Cisl ai datori di lavoro bellunesi dopo la morte sul lavoro di Massimo Crepaz, di 57 anni, avvenuta nella mattinata di lunedì 4 settembre.
Massimo Crepaz è morto mentre lavorava sull’impianto di risalita Padon 1 nel comprensorio Arabba-Marmolada a Livinallongo Col di Lana (Belluno) in località «Mont auta de ornela». Era un operaio della Arabba Funivie e viveva con la moglie e le due figlie a Livinallongo, era un uomo molto conosciuto in paese. Stava facendo manutenzione all’impianto quando ha perso la vita stritolato dagli ingranaggi della seggiovia. È stato aperto un fascicolo senza indagati, ci sarà l’autopsia, saranno sentiti dei testimoni. Chi conosce l’impianto, però, dice che la seggiovia era vecchia di 40 anni e che l’impianto di sicurezza non funzionava bene, che doveva essere sostituita già durante l’estate.
Quella di Massimo Crepaz è stata la prima morte sul lavoro nel bellunese dall’inizio dell’anno. È anche da questa consapevolezza che nasce la richiesta del Cisl di incontro urgente a tutte le associazioni datoriali del territorio per costituire insieme un fondo da destinarsi alla famiglia di Massimo Crepaz e agli infortunati sul lavoro gravi della provincia.
“Si tratterà di un fondo a cui i lavoratori potranno contribuire volontariamente donando un’ora di salario” spiega il segretario generale Massimiliano Paglini, “per ogni ora versata chiederemo che i datori di lavoro donino altrettanto. Dovremo poi sinergicamente potenziare sul territorio azioni di formazione e sensibilizzazione per creare una più forte cultura della sicurezza per far crescere comportamenti responsabili per la prevenzione degli infortuni. Non è accettabile” prosegue Paglini, “che in un Paese come il nostro l’anno scorso ci siano stati 1.090 morti sul lavoro. Si deve fare ancora molta strada in tema di sicurezza, responsabilità, formazione. Credo che tutti i soggetti interessati, dal sindacato, alle associazioni datoriali, alle istituzioni, debbano mettere al centro delle agende la sicurezza sul lavoro come priorità assoluta. Al contempo, è necessario potenziare gli organici degli enti preposti ai controlli e alla vigilanza per garantire il rispetto della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, così come aggiornare le regole e le norme e inasprire le pene per i trasgressori. Non è più tempo di pensare che la sicurezza sia un optional nei cantieri e nelle fabbriche”.