Safilo, crisi a Longarone: trattativa con Thélios e Fulchir per salvare 458 posti di lavoro
Safilo, storica azienda veneta dell’occhialeria fondata nel 1934, è in trattativa per la vendita dello stabilimento di Longarone (Belluno) ai francesi di Thélios, società di proprietà di Lvmh, una grande multinazionale del lusso. La questione cruciale ruota attorno al futuro dei 458 lavoratori poiché soltanto parte di essi, in base a quanto appreso sino ad oggi, potrebbe transitare nell’organico di Thelios. Nelle ultime ore si è registrata una schiarita: secondo quanto riportato da diversi giornali, alla trattativa si sarebbe aggiunto l’imprenditore Carlo Fulchir, che sarebbe interessato a subentrare.
A tal proposito, la regione Veneto ha assicurato il suo impegno fin dall’annuncio di Safilo di gennaio, ma i dettagli su eventuali ammortizzatori sociali e incentivi non sono ancora stati definiti. Era infatti il 26 gennaio quando Safilo, ancora oggi tra i leader del settore insieme ad Essilux, Marcolin, De Rigo e Kering Eyewear, aveva fatto sapere di cercare soluzioni alternative per Longarone. Tra i motivi della crisi degli anni passati di Safilo c’è la perdita di licenze come Celine e Dior (andate a Thélios) e di Gucci, brand di punta del gruppo Kering. Come riporta il “Il Sole 24 Ore”, la crescita di Thélios è stata esponenziale ed è recente l’annuncio della licenza di Bulgari (prima in portafoglio a Essilux). La capacità produttiva di Safilo può quindi servire, ma l’ostacolo sul quale le trattative si erano bloccate è l’occupazione.
Gli ultimi sviluppi
Riguardo la crisi in atto, negli scorsi giorni la Cisl ha rilasciato alcune dichiarazioni:
«Siamo aperti al confronto con Thélios senza alcun pregiudizio ma con un punto fermo: salvaguardare l’occupazione, scongiurando la dispersione di un importante presidio industriale del territorio e il conseguente impoverimento economico e sociale del bellunese», spiega la Femca Cisl di Belluno e Treviso sulla trattativa in questione, riferito da “Nordest Economia”. «In questa vicenda Thelios è parte della possibile soluzione e non è un problema. Il problema piuttosto è Safilo, che ha deciso di abbandonare il territorio nel quale ha prosperato per anni, impoverendolo da un punto di vista industriale, economico e sociale», specifica Gianni Boato, Segretario di Femca Belluno e Treviso.
«Se nei prossimi giorni dovessero emergere altre soluzioni complementari – aggiunge il segretario della Femca Cisl del Veneto, Stefano Zanon – noi saremmo pronti a confrontarci con tutti coloro che saranno disposti a investire proponendo soluzioni di sviluppo industriale e occupazionale, prima di tutto per i dipendenti di oggi, ma anche e soprattutto – conclude – per quelli che mi auguro potranno consolidarsi in futuro».
Gloria Milan