Nuovo Ponte di Vidor, il progetto entro fine anno. Autotrasportatori soddisfatti

«Gli autotrasportatori trevigiani hanno appreso con soddisfazione le notizie arrivate dopo l’incontro degli amministratori locali con i tecnici di Veneto Strade, nel corso del quale è stata garantita per fine anno la presentazione del progetto definitivo del nuovo tracciato di accesso per il Ponte di Vidor». A dichiararlo è Danilo Vendrame, presidente del gruppo autotrasporti di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana (nella foto), dopo l’incontro in cui i sindaci della zona hanno incontrato i vertici della partecipata regionale, e da cui è emersa la possibilità di arrivare a un progetto definitivo per il nuovo ponte entro la fine del 2023, per poi avviare la valutazione d’impatto ambientale.

L’infrastruttura, che collega la sinistra alla destra Piave e l’accesso a Feltre e Belluno, è storicamente strategica per il trasporto delle merci data l’importante realtà industriale esistente nel comune in cui insiste e in quelli limitrofi.

«Per chi conduce un mezzo pesante, l’attraversamento del ponte si rivela un incubo se si incrocia un altro autoarticolato – spiega Vendrame –. Si è costretti a rallentare e  se il conducente che si ha di fronte non è un esperto bisogna quasi fermarsi. L’apertura della superstrada Pedemontana Veneta sta comportando un aumento del traffico merci nella zona. Vorrei sottolineare in questo ambito che, essendo questa infrastruttura priva di servizi per gli autotrasportatori (aree di sosta e rifornimento, punti di ristoro), il fenomeno dell’aumento del traffico dei camion verso il Ponte è dovuto anche al fatto che per trovarli i conducenti sono costretti a deviare sulla viabilità normale».

«Altro problema che segnalo – aggiunge Vendrame – è la sempre più difficile convivenza con i cicloturisti che percorrono i vicini tracciati delle colline del Prosecco. L’esigenza di garantire loro la possibilità di percorrere il ponte in sicurezza se da un lato rappresenta un dovere assoluto dall’altro significa viaggiare a velocità ridottissima e con un carico di stress e responsabilità notevole. Il nostro augurio è che ora che gli ostacoli tecnici sembrano essere stati superati si possano trovare i finanziamenti necessari per realizzare questa opera fondamentale per la mobilità».

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