Cambiamento climatico, a Mogliano e Caorle gli invasi di Veneto Agricoltura per raccogliere l'acqua in eccesso
Veneto Agricoltura sperimenta due strategie per affrontare il cambiamento climatico e gli eventi meteo estremi sempre più frequenti, come le recenti alluvioni in Emilia Romagna dimostrano. L’agenzia regionale ha testato negli ultimi anni due soluzioni entrate nella gestione quotidiana di due aziende pilota dimostrative che si trovano in località Brussa a Caorle (Venezia) e Mogliano Veneto (Treviso).
A Mogliano Veneto, nell’azienda pilota dimostrativa Diana, è stato realizzato un piccolo bacino di invaso, coltivato a seminativo e destinato ad accogliere le acque in eccesso. L’invaso, per come è stato progettato e realizzato, consente la raccolta di dati (operazione che si continuerà a fare ancora in futuro) di lungo periodo sull’effetto degli allagamenti nelle colture agrarie, divenendo in tal modo sia strumento decisionale per le pubbliche amministrazioni che calcolano gli indennizzi agli agricoltori, sia utile riferimento per quelle aziende agricole disposte a creare invasi utili all’interesse generale. Nello specifico, le forti precipitazioni registrate nell’area tra il 10 e l’11 maggio scorso hanno provocato il prolungato allagamento del piccolo bacino di invaso di Mogliano, che ha svolto la sua funzione di espansione idraulica pur essendo coltivato a mais. I tecnici di Veneto Agricoltura sono al lavoro per i necessari rilievi agronomici.
Un altro caso di studio è a Vallevecchia, importante azienda pilota dimostrativa di Veneto Agricoltura a Caorle. Qui oltre dieci anni fa è stato realizzato un grande bacino appositamente progettato per accumulare l’acqua in caso di eventi estremi tramite un impianto automatizzato da riutilizzare poi in estate per l’irrigazione delle colture. Le recenti forti piogge hanno consentito di riempire il bacino fino alla sua massima capienza, circa 150 mila metri cubi. Ciò consentirà l’irrigazione di colture strategiche, a partire da quelle sperimentali, dalle quali derivano i dati utili a tutti gli agricoltori regionali, nonché l’immissione nella rete di scolo di acqua di qualità benefica anche per gli habitat naturali pregiati del territorio.