Banca delle Terre Venete approva il bilancio 2022: utile a 42 milioni

Domenica 30 aprile il consiglio di amministrazione di Banca delle Terre Venete – Gruppo BCC Iccrea ha presentato i risultati dell’esercizio 2022 all’assemblea dei soci in fiera a Vicenza. È stata la prima assemblea in presenza dalla nascita dell’istituto di credito nato nel 2020 dalla fusione tra Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola e Credito Trevigiano.

Il bilancio, approvato all’unanimità, segna un utile netto pari ad oltre 42 milioni di euro, quasi triplicato rispetto ai 16 milioni di euro del 2021, e un patrimonio netto (post riparto dell’utile) di 311 milioni di euro, in crescita del 13,7% rispetto all’anno precedente. Nel complesso le masse amministrate hanno superato i 6 miliardi di euro.

Sotto il profilo della redditività, il ROE (rapporto tra risultato finale e mezzi patrimoniali) di Banca delle Terre Venete si è attestato al 15,4%. Il margine di intermediazione ha sfiorato invece i 100 milioni di euro, a fronte dei 74 milioni di euro preventivati. La banca serve ad oggi 140 mila clienti, attraverso 58 filiali presenti nelle province di Vicenza, Treviso, Padova e Verona, e annovera complessivamente 14 mila soci, di cui 1.800 under 35.

Nel corso dell’assemblea si è proceduto al rinnovo degli organi sociali per il triennio 2023-2025. Per il cda sono stati eletti Gianfranco Sasso, presidente, Pietro Pignata, Guido Dalla Vecchia, Debora Concato, Paolo Doria, Domenico Girardi, Mirco Marcante, Remigio Parisotto, Ivano Pelizzari, Luigino Tiberio e Silvia Bernardi. Per il collegio sindacale sono stati eletti: Bruno Fin (Presidente), Diego Cavaliere e Francesca Cecchin (Sindaci Effettivi), Anna Faccin e Lorenzo Tirindelli (Sindaci Supplenti).

«Gli obiettivi prefissati nel Piano di fusione tra Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola e Credito Trevigiano, che nel 2020 hanno dato vita a Banca delle Terre Venete, sono stati ampiamente raggiunti e superati – ha sottolineato il presidente Gianfranco Sasso – grazie, in parte, alla diversificazione nel modello di business, rispetto alle attività tradizionali, che era in atto da qualche anno. L’inserimento dei gestori corporate per le imprese e degli specialisti in crediti agevolati, il potenziamento del progetto di bancassicurazione, la spinta al risparmio gestito, hanno prodotto benefici importanti nell’ultimo biennio, quando ci siamo trovati ad operare in condizioni di ridotti margini di interesse».

«La gestione prudente e attenta, con particolare attenzione al credito, è l’elemento caratterizzante dell’operato della Banca e che ha permesso di raggiungere questi significativi risultati – ha dichiarato Eugenio Adamo, direttore generale di Banca delle Terre Venete –. A contribuire alla performance realizzata, inoltre, è stata una combinazione di fattori gestionali ed esogeni. Nello specifico, l’utile del portafoglio dei titoli di proprietà in incremento per la componente indicizzata all’inflazione, la politica monetaria europea, con il rialzo dei tassi e il conseguente aumento degli interessi attivi ed infine il recupero importante di posizioni deteriorate».

Nella foto, da sinistra: Gianfranco Sasso, Eugenio Adamo, Pietro Pignata

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