"Il vino fa male come il fumo": polemica a distanza Zaia-Viola sulle etichette irlandesi
La Commissione Europea ha approvato la decisione dell’Irlanda di equiparare bevande alcoliche e fumo, prevedendo l’applicazione di etichette con avvertenze sulla salute. Si faccia circolare una notizia di questo tipo in un paese con una tradizione vinicola importante come l’Italia, e soprattutto in Veneto, dove il “rapporto amicale” con l’alcol è spesso fonte di grande ironia, e si ottiene la ricetta per una polemica.
Infatti proprio questo è accaduto. «L’autorizzazione dell’UE all’Irlanda a inserire la dicitura “il vino uccide” sulle bottiglie è una scelta assurda – ha tuonato nei giorni scorsi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – che rischia di costituire un pericolosissimo precedente soprattutto per le produzioni genuine, a denominazione, risultato di secoli di cultura enoica come le nostre. Occorre opporsi con forza al diffondersi di questa pratica, che appare fuori luogo, inutile e pericolosa.»
Praticamente una sentenza quella di Zaia, il quale oltre a chiamare in causa ragioni culturali che non si possono ignorare, cita gli altrettanto rilevanti valori economici della produzione vinicola veneta.
«È una scelta assurda – chiosa Zaia – perché ogni alimento, nessuno escluso, se consumato in eccesso, può diventare nocivo e, in pura teoria portare alla morte. È quindi inspiegabile perché il vino sì e qualsiasi altro alimento no. Per quanto ci riguarda è e sarà opposizione durissima.»
Di diverso avviso è invece la biologa, ricercatrice e docente dell’università di Padova Antonella Viola che, in un’intervista pubblicata oggi dal Corriere del Veneto, ha manifestato il proprio appoggio alla scelta dell’Irlanda: «Bisogna far sapere che l’alcol è incluso nella lista delle sostanze cancerogene di tipo 1, come amianto e benzene – ha affermato Viola –. È chiaro il legame tra il consumo di alcol, e non solo l’abuso, e i tumori al seno, del colon-retto, al fegato, all’esofago, a bocca e gola. Le donne che bevono uno o due bicchieri di vino al giorno hanno un rischio aumentato del 27% di sviluppare il cancro alla mammella.»
Insomma un punto di vista molto lontano dal danno puramente teorico che, secondo Zaia, sarebbe causato dal solo eccesso, e frutto delle competenze scientifiche che alla professoressa Viola appartengono. L’unico problema sarà trovare un’etichetta di avvertenza abbastanza grande da convincere i cittadini veneti a rinunciare allo spritz in compagnia.