Mose, fine lavori nel 2025. Un anno per completate le opere alle bocche di porto

Entro il 2023 il completamento delle opere del Mose alle bocche di porto, entro il 2025 la conclusione di tutti gli interventi complementari per la salvaguardia della laguna (il Piano Europa) e quelli nei comuni di Cavallino Treporti e Chioggia.

È il programma dei lavori del Mose esposto dal commissario straordinario per l’opera Elisabetta Spitz a margine di un incontro che oggi ha visto presenti a Venezia i ministri Enrico Giovannini (Mims – infrastrutture e mobilità sostenibili), Renato Brunetta (pubblica amministrazione) e Federico D’Incà (rapporti con il parlamento.

Alla riunione, che si è svolta al Provveditorato interregionale alle opere pubbliche della città lagunare, hanno partecipato anche i sindaci di Venezia Luigi Brugnaro, di Chioggia Mauro Armelao e di Cavallino Treporti Roberta Nesto, il provveditore interregionale per il Triveneto Tommaso Colabufo, e il capo dipartimento delle opere pubbliche e risorse umane e strumentali del Mims, Ilaria Bramezza.

Mose, gli obiettivi raggiunti

Tra gli obiettivi raggiunti, si legge in una nota del Mims, è stata sottolineata la conclusione dell’iter di approvazione degli atti amministrativi che disciplinano il completamento del sistema Mose, reso possibile anche grazie alla destinazione di 538 milioni di euro a tale scopo. Il report del Mims con le opere realizzata si può scaricare a questo link.

Nel corso degli ultimi 20 mesi sono stati chiusi i contenziosi con le imprese e il Tribunale Fallimentare di Venezia ha approvato il piano di risanamento del Consorzio Venezia Nuova, sono stati definiti i piani di spesa e le date di inizio e di fine lavori di ogni singolo intervento che resta da eseguire, sono stati effettuati approfonditi monitoraggi sullo stato corrosivo delle barriere e dei tensionatori e sono state individuate soluzioni che non incidono sulla durabilità dell’opera né sui costi preventivati per la sua manutenzione, sono stati implementati gli strumenti per la sicurezza degli impianti in collaborazione con la Questura, la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto, è stata avviata la manutenzione provvisoria alla barriera di Treporti e sono stato avviati gli atti per quella riguardante l’intera infrastruttura, è stata approvata la gara per l’anello di fibra indispensabile per la comunicazione digitale tra i vari siti del Mose, è stata avviata l’attività di rilascio delle aree adibite ad attività di cantiere non più necessarie, a partire da quelle ubicate a Cavallino Treporti.

Inoltre, è stato avviato lo studio di fattibilità per la decarbonizzazione del Mose, intervento non previsto dal progetto originario, possibile attraverso la realizzazione di un impianto fotovoltaico per garantire il funzionamento continuo dell’infrastruttura e l’immissione del surplus di energia prodotta nella rete cittadina.

Le parole dei ministri

Per il ministro Enrico Giovannini «le azioni intraprese hanno consentito di risolvere complesse criticità riguardanti il Mose, ponendo le basi per il completamento dell’opera, la sua gestione e la sua manutenzione. I risultati raggiunti e i diversi interventi operati a difesa di Venezia e della sua laguna sono il frutto dell’impegno comune di tutto il Governo e delle istituzioni locali. Lasciamo una situazione finalmente stabilizzata sul piano amministrativo e tecnico, nella speranza che il nuovo Governo dimostri un analogo impegno per garantire alla città un futuro di sviluppo sostenibile da tutti i punti di vista».

Il ministro Renato Brunetta ha affermato: «La piena sinergia tra governo, parlamento, Regione Veneto, Città metropolitana e comune di Venezia ha consentito di mettere al centro di una serie di azioni per il territorio di Venezia, allo scopo di conservare e promuovere la “più antica città del futuro”».

«Dopo anni di grandi difficoltà nella gestione della laguna di Venezia e nella lentezza per l’entrata in funzione del Mose – ha infine detto il ministro Federico D’Incà – gli ultimi governi hanno dato una svolta virtuosa a questo modello, all’insegna della trasparenza, dell’efficienza e della sostenibilità ambientale. Un cambio di passo decisivo sul quale anche il futuro esecutivo dovrà lavorare e sul quale dovrà continuare una efficace vigilanza. Il lavoro non finisce qui poiché tutelare Venezia e valorizzare il suo enorme patrimonio attraverso politiche attive e sostenibili diventa sempre più necessario in un momento di grande emergenza a causa dei cambiamenti climatici».

Foto: Test di movimentazione intera barriera (20 paratoie) nella bocca di porto di Lido San Nicolò – 14 gennaio 2020, da mosevenezia.eu

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