Le Village apre a Padova: 34 startup nell'incubatore di Crédit Agricole
Le Village by CA Triveneto inaugura la sua sede di Padova, negli uffici della “Cittadella” in piazza Zanellato, zona Stanga. Anche se in quegli spazi si lavora in realtà già da un anno, con 34 startup, 18 aziende partner e 46 abilitatori inseriti in un ecosistema aperto agganciato a una rete internazionale. Oggi 29 settembre l’inaugurazione ufficiale per il pubblico.
Gli spazi (e la piazza)
Le Village Padova è dotato di 140 postazioni di lavoro distribuite su 1.800 metri quadrati di superficie, progettato da DEGW, brand del Gruppo Lombardini22 specializzato nel workplace, con dotazioni tecnologiche all’avanguardia, sale riunioni riservate, spazi comuni collaborativi e una simbolica ‘piazza’, autentico baricentro della contaminazione tra grandi corporate, giovani imprese, investitori e facilitatori che caratterizza la vita nel villaggio.
Nato in Francia nel 2014 su iniziativa di Crédit Agricole, il progetto è sbarcato in Italia a Milano nel 2018 ed è stato replicato a Parma nel 2020, sempre su progetto di DEGW. Ad oggi sono 43 i Village realizzati a livello europeo, oltre 1.300 le startup accompagnate appartenenti a diversi settori e circa 700 le aziende partner che perseguono lo sviluppo futuro attraverso l’open innovation.
Le sinergie
Le Village by CA Triveneto è, quindi, il terzo acceleratore promosso in Italia dal Gruppo bancario, che a Padova ha trovato fin dalle prime fasi la convinta collaborazione di primarie realtà territoriali come Camera di Commercio di Padova, Fondazione Cariparo, Assindustria Venetocentro, Università di Padova (attraverso Fondazione UniSmart) e Parco Scientifico e Tecnologico Galileo Visionary District. Tutti questi attori sono rappresentati nella newco costituita oltre un anno fa per dare concretezza al progetto, la cui direzione è stata affidata al manager veneto Matteo Di Biagi.
La sinergia e l’interconnessione tra mondo produttivo, mondo della conoscenza e mondo della finanza, con la rete internazionale di Crédit Agricole che mette a disposizione tutti i servizi necessari per accompagnare il business delle aziende nei mercati esteri, fanno di Le Village by CA Triveneto un hub dell’innovazione strategico per lo sviluppo delle imprese del Nord Est.
Oltre al forte coinvolgimento degli attori territoriali nel progetto, l’altra caratteristica distintiva di Le Village by CA Triveneto è la focalizzazione sulle startup che abbraccino uno o più Obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con particolare attenzione per sei di questi Obiettivi: salute e benessere; acqua pulita e igiene; energia pulita e accessibile; industria, innovazione e infrastrutture; città e comunità sostenibili; consumo e produzione responsabili.
I servizi
Le startup – che devono essere costituite da meno di cinque anni, avere un fatturato superiore ai 25 mila euro ed avere almeno un prodotto “maturo” sul mercato – vengono inserite in un programma di accelerazione del business, supportate nelle azioni di fundraising, favorite nell’accesso ai mercati internazionali, ospitate in appositi spazi con la possibilità di avvalersi delle competenze di mentor e percorsi di formazione ad hoc.
Per quanto riguarda le aziende partner, Le Village mette a disposizione la possibilità di collaborare con le startup residenti per sperimentare modalità di lavoro nuove da integrare nel proprio modello di business attraverso l’open innovation.
«Oggi più che mai – commenta Carlo Piana, Presidente Le Village by CA Triveneto e Direttore Generale Crédit Agricole FriulAdria – i territori sono chiamati ad unire le forze per sostenere il tessuto economico locale, a collaborare per innovare, come recita lo slogan di Le Village. Crédit Agricole FriulAdria ha voluto farsi capofila di un grande progetto di open innovation green che combina l’innovazione con la sostenibilità a favore delle aziende del Nord Est, siano esse giovani startup o imprese corporate impegnate a far evolvere il proprio modello di business. Ad un anno dall’avvio, il bilancio dell’iniziativa ha superato le nostre previsioni più ottimistiche, e ciò anche per merito delle realtà locali pubbliche e private che, come noi, hanno creduto nel progetto e ne hanno accompagnato la realizzazione».
Nella foto: Carlo Piana e Matteo Di Biagi