Caro energia, bolletta salata per il turismo veneto: un miliardo di euro in più
Cresce il movimento turistico ma crescono anche i prezzi dell’energia. Nell’estate che stiamo vivendo, infatti, si assiste alla tanto attesa ripresa del turismo, ma anche al progressivo aumento delle forniture elettriche e di gas. La Fondazione Think Tank Nord Est stima che alla fine dell’anno, i servizi di alloggio e ristorazione potrebbero arrivare a spendere un miliardo di euro in più rispetto al periodo pre-Covid per l’energia. Si tratterebbe di un aumento del 400% rispetto al 2019.
A confermare la gravità della situazione sono i valori del PUN (Prezzo Unico Nazionale) dell’energia elettrica degli ultimi anni: nel 2020 il prezzo per megawattora era inferiore ai 40 euro (dopo aver toccato il picco di 87 euro nel 2008), nel luglio dell’anno scorso arrivava a 100 euro e nell’ultimo mese supera i 500 euro, con una crescita del 351% in dodici mesi.
Anche per il gas gli aumenti maggiori si sono registrati nell’ultimo anno: a inizio 2021 il prezzo mensile era inferiore ai 20 euro per megawattora, mentre nell’ultimo mese il costo si aggira intorno ai 220 euro, con un aumento del 418%.
«Il settore turistico rischia di dover chiudere in anticipo la stagione estiva a causa dei costi insostenibili dell’energia – dichiara Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – perché sotto una certa soglia di riempimento delle strutture ricettive non conviene tenere aperto.» La proposta del presidente sarebbe quella di scindere i mercati delle fonti fossili e di quelle rinnovabili. «Il costo odierno dell’energia non è più sostenibile per il sistema Paese e pertanto il governo deve intervenire immediatamente alla radice del problema – auspica Ferrarelli – e non solamente erogando bonus. Aspettare l’insediamento del nuovo governo, dopo le elezioni, potrebbe essere troppo tardi per imprese e famiglie, che in ottobre rischiano di essere già in ginocchio.»