Veneto, approvata la legge che vincola il fotovoltaico: «Tuteliamo il suolo agricolo»

Il Veneto approva una nuova legge sul fotovoltaico, passa in consiglio regionale il pdl (progetto di legge) numero 97. Il pdl, riguardante gli impianti fotovoltaici con moduli a terra, ha l’obiettivo di regolamentare la creazione di nuovi grandi impianti. La legge nasce dalla necessità di preservare il suolo agricolo e il territorio veneto da una indiscriminata espansione di questi impianti.

Vincoli e incentivi

La legge pone dei vincoli e limita le aree in cui sarà possibile installare nuovi impianti fotovoltaici. Il pdl considera il suolo agricolo come risorsa limita e non rinnovabile, quindi da preservare. Vengono inoltre tenuti in considerazione come criteri per la valutazione dell’idoneità dell’area la tutela dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico artistico, delle tradizioni agroalimentari locali, della biodiversità e del paesaggio rurale. Il testo non vuole però solo mettere dei paletti ma anche indirizzare e favorire la transizione ecologica. Infatti introduci iter più snelli e semplici per chi volesse installare impianti in zone degradate come cave dismesse, discariche e zone industriali non più in attività. Prevede, inoltre, agevolazioni fiscali per chi produce energia da fonti rinnovabili.

Gli imprenditori che volessero installare un impianto con portata superiore a 1MW, dovranno farlo solo con la tipologia dell’agrivoltaico, cioè di un impianto che adotta soluzioni tali da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale. Clausola interessante del testo è la verifica della sua applicazione ed esecuzione tra due anni, inclusa per permettere eventuali modifiche alla legge vista la rapida evoluzione delle tecnologie.

Maggioranza soddisfatta, per il PD «effetti ancora da capire»

«Abbiamo dovuto affrontare un lavoro molto difficile, in quanto siamo partiti da zero sotto l’aspetto normativo, mancando qualsiasi riferimento di leggi regionali in materia», ha sottolineato, prima della votazione, il Relatore del pdl Roberto Bet (Lega). «Ricordo che come regioni abbiamo competenze limitate, nell’assenza di una norma nazionale quadro. Abbiamo messo insieme un ‘modello tutto Veneto’ che dà tranquillità agli uffici regionali, che ringrazio per il grande lavoro fatto, e soprattutto agli operatori economici. L’identità del nostro territorio rimane intonsa, ma al contempo consentiamo la produzione di energia da fonti rinnovabili. Non è una legge ideologica, non favorisce né limita a priori il fotovoltaico. Abbiamo prodotto, anche grazie al contributo delle opposizioni, un testo equilibrato, solido, che disciplina in modo organico il fotovoltaico a terra ponendosi come punto di riferimento a livello nazionale, ed è in grado di superare il vaglio della Corte costituzionale».

Il correlatore Zanoni (Pd) ha replicato: «È una legge che era molto attesa dai territori perché in Veneto non c’erano paletti alla rincorsa al fotovoltaico a terra portata avanti da gruppi che stanno facendo importanti investimenti, e anche rispetto alle indicazioni dell’Europa sulla produzione di determinate quote di energia da fonti rinnovabili. C’è stato il grande lavoro svolto dagli uffici regionali e dalla Seconda commissione, e noi abbiamo dato il nostro contributo. Pur tuttavia, a mio avviso, è stato impiegato troppo tempo: un anno e mezzo. Avrei voluto inoltre sapere, in linea di massima, quali effetti produrrà la legge, a iniziare dalla percentuale di aree agricole che verranno effettivamente tutelate. E sulle rinnovabili abbiamo investito poco o niente: non ce lo possiamo più permettere perché sono sotto gli occhi di tutti gli effetti devastanti prodotti dai cambiamenti climatici».

Soddisfatto della nuova legge sul fotovoltaico il presidente della Regione Luca Zaia «Ringrazio il Consiglio regionale, per aver approvato una legge che vuole portare sì il Veneto a produrre più energia rinnovabile con gli impianti fotovoltaici, ma rispettando il paesaggio e i nostri preziosi terreni agricoli. É stata approvata una norma di buonsenso per dare delle regole equilibrate ad uno sviluppo che rischiava di creare evidenti problemi al territorio della nostra bellissima regione».

Favorevoli le associazioni di categoria

Anche Coldiretti si dice favorevole alla nuova normativa. «Si tratta di un principio importante che non preclude comunque di perseguire l’obiettivo del Veneto della transizione energetica verso la decarbonizzazione al 2050 e la riduzione della dipendenza energetica», spiega la direttrice Marina Montedoro. Secondo i dati di Coldiretti, per raggiungere gli obiettivi del Pnrr solo installando  fotovoltaico a terra, servirebbero 5000 ettari. Al momento gli ettari occupati da pannelli solari sono 700 su una superficie agricola utilizzata pari a 835 mila ettari.

«Non possiamo che accogliere con favore l’approvazione da parte del Consiglio Regionale del Pdl 97 relativo alle  “Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra” – ha commentato anche Moreno De Col Presidente CNA Veneto – in quanto questo progetto di legge era atteso da tempo e darà senz’altro una spinta importante all’incremento sulle energie rinnovabili. Speriamo di poter intravedere, nella direzione indicata da questo Progetto di legge, anche un ulteriore impulso alle Comunità Energetiche, traguardo a cui il nostro territorio guarda con grandi attese, per sopperire al momento complicato che stiamo vivendo e ai preoccupanti scenari che ci attendono».

 

 

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