Agricoltura, dopo la siccità le grandinate: «Danni per milioni»
Grandinate in provincia di Verona e a Padova. Chicchi grossi come albicocche si abbattono su vigneti, cilegi e ulivi in Val d’Alpone: Vestenanova, San Giovanni Ilarione e Montecchia di Crosara. Colpita anche l’agricoltura della bassa veronese, nei comuni di Cerea, Casaleone, San Pietro di Morubio, Isola Rizza e Oppeano dove si coltiva mais, soia e tabacco. Non è stata risparmiata la parte est con le colture frutticole (mele, pere e pesche) nelle zone di Belfiore, Caldiero, Zevio e Ronco all’Adige.
Maltempo anche nell’alta padovana fino ai comuni della bassa dove gli agricoltori di Coldiretti parlano di chicchi come pallottole ghiacciate. Intensa e violenta la tempesta ha segnato mais e ortaggi in campo a Fontaniva Villafranca Piazzola sul Brenta per poi spostarsi a Este Lozzo ed Ospedaletto.I tecnici di Coldiretti sono sul posto dopo le segnalazioni per effettuare sopralluoghi presso le aziende interessate anche dalle forti raffiche di vento che hanno divelto serre annessi rustici.
I forti temporali fa salire il conto dei danni nelle campagne in un territorio duramente provato dal caldo e dalla siccità ha seccato la terra, ridotto i raccolti di mais, riso e grano e tagliato la disponibilità di foraggio per gli animali nei campi arsi dal sole o andati a fuoco per gli incendi con danni stimati in circa tre miliardi. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’ondata di maltempo con allerta gialla in diverse regioni.
Fenomeni imprevedibili come questo si sono riscontrati durante tutto il primo semestre 2022 che – secondo Coldiretti – si classifica come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola con un calo del 45%.
Solo per la siccita la stima delle perdite di Coldiretti Veneto riferite alla produzione vegetale che vale 3,2 miliardi di euro, si attestano intorno agli 800 milioni ovvero il 25%. Un calcolo che non tiene conto dei fortunali. Un sistema – ricorda Coldiretti Veneto – che vale 6,4 miliardi di fatturato realizzato da oltre 80 mila aziende agricole che coltivano una SAU che supera gli 820 mila ettari.